Gorizia, 30 agosto 2022 – Musica Cortese, Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, che nella sua 19esima edizione ha come filo rosso La porta del sogno,prosegue con un doppio appuntamento a Gorizia. Sabato 3 settembre in Duomo alle 21 si andrà alle origini della musica cristiana concentrandosi sulla figura delle donne compositrici con Ellas en Bisancio, un tuffo negli echi del passato e nelle sonorità esotiche dell’Impero Bizantino. L’esibizione di Demusica Ensemble, gruppo spagnolo formato da Susanna Vardanyan (voce), Abigail R. Horro: (voce, campane, flauti) e María Ángeles Zapata (voce, shruti box e direzione), sarà preceduta dalla prolusione “Il mito del Medioevo: il mito dell’Oriente” a cura di Riccardo Drusi, professore dell’Università Ca’Foscari di Venezia. Si tratterà del primo appuntamento di “Confini”, il festival dei festival, ideato e gestito dalla rete dei festival che si occupano di Musica Antica in Regione (FEM – Friuly Early Music). Una nuova rassegna autonoma, a sostegno di GO!2025, pensata con l’intento di rappresentare un’offerta culturale dedicata alla musica antica a Gorizia.
Giovedì 8 invece, al Kulturni Dom di via Brass alle 21, sarà presentato il documentario “RAMMENTA CHIARO ISONZO/ TAKRAT SE SPOMNI, BISTRA SOČA”, dedicato alla musica e ritualità nella Contea di Gorizia, panoramica delle chiese che si incontrano di qua e di là del confine italosloveno visitando la Valle dell’Isonzo e del Vipacco, il Collio e la Brda slovena, verso la foce del fiume Isonzo. Luoghi di culto anche poco conosciuti, ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale espressione di una committenza di fedeli povera ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa. L’introduzione sarà affidata ad Andrea Bellavite, mentre il percorso storico musicale sarà curato dallo stesso Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica.
Tutti gli appuntamentisono a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.
Sabato 3 settembre
Il programma ELLAS a BISANZIO, spostandosi agli antichi territori del vasto Impero Bizantino, permetterà di ascoltare Zarmanali e indz, l’unica opera sopravvissuta della poetessa armena Khosrovidukht Goghtnatsi (VIII secolo), e i versi di Srbuhi Mariam (‘Santa María’), testo acrostico di nove versi della poetessa e compositrice Sahakadukht Syuneci, nata alla fine del VII secolo. Risuonerà poi una selezione di inni di Kassia (810 – c. 867), badessa nata e vissuta a Costantinopoli, tra le prime compositrici di cui si conservano musiche provviste di notazione. Il resto del programma è incentrato sulle meravigliose polifonie medievali della Chiesa Georgiana, con una scelta di composizioni delle diverse tradizioni geografiche georgiane e corrispondenti a diversi tempi liturgici. DeMusica Ensemble, gruppo al femminile che si dedica alla musica antica, affronta repertori che vanno dal Medioevo al Barocco. Fin dalla sua fondazione, gli obiettivi primari sono indagare, recuperare, interpretare, diffondere e divulgare la musica composta e/o interpretata da donne, per sollecitare e ottenere il riconoscimento del ruolo delle donne nell’ambito culturale e musicale, focalizzando l’attività sullo studio e l’approfondimento di opere e repertori musicali di compositrici.
Giovedì 8 settembre
La Contea di Gorizia presenta alcuni elementi di sicuro interesse, a cominciare dal plurilinguismo che ancora oggi fa del territorio un unicum e un esempio di convivenza pacifica tra identità diverse. La devozione popolare in queste terre ha prodotto fin dal tardo medioevo opere artistiche dentro e fuori le chiese che nelle gran parte dei casi non hanno grande importanza in senso artistico, ma hanno piuttosto una consistente rilevanza storica poiché segnalano l’esistenza di un’identità che per quel che si può constatare ha sempre avuto un carattere plurilinguistico e multietnico. La copiosa presenza di strumenti musicali negli affreschi di queste chiese, spesso chiese che oggi chiamiamo di “campagna”, consente di utilizzare la musica e lo stretto rapporto che questa ha intrattenuto con l’arte nel Medioevo e nel Rinascimento per rintracciare questi possibili marcatori identitari del territorio. Il titolo del documentario proviene dalla nota poesia Soči /All’Isonzo di Simon Gregorčič, poeta sloveno del XIX secolo, e ci pare evochi con un solo piccolo verso la lunga, complicata e multiforme identità del territorio che oggi chiamiamo Isontino.
Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.
Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.
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