Roma – L’arte calligrafica antica è da 10 anni oggetto di studio e divulgazione della Scuola Italiana Amanuensi. Un anniversario quello dello Scriptorium Foroiuliense che sarà festeggiato il 16 novembre, alle ore 12, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. Con l’occasione l’Associazione presenterà ai giornalisti la ‘Operina’ di Ludovico degli Arrighi detto ‘Vicentino’, di cui lo Scriptorium ha realizzato 20 copie anastatiche. Un lavoro che unisce artigianato e saperi di un tempo, riportandoci là dove hanno radici le fondamenta di un sistema culturale che ancora oggi ci appartiene. L’incontro celebrerà anche i 500 anni della ‘Operina’ del Vicentino, che nel 1522 compariva come il primo manuale al mondo dedicato alla calligrafia. Un’opera che è stata alla base del lavoro di tutti I manuali calligrafici e di scrittura pubblicati successivamente e fino ai giorni nostri.
“Una delle copie originali meglio conservate si trova nella Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli- racconta il presidente della Scuola Italiana Amanuensi, Roberto Giurano- Così l’associazione avendo potuto studiare da vicino l’esemplare conservato in Guarneriana ha realizzato e pubblicato in serie limitata alcune riproduzioni in facsimile di questo manuale. Tutto è eseguito con tecniche antiche, carta pregiata fatta a mano e legature d’epoca. Dentro c’è tutto ciò che si deve sapere sul lavoro dello scrivano: da come si tempera la penna d’oca alle diciture che dovevano utilizzare coloro che lavoravano nelle cancellerie e negli studi importanti. Gli ‘eccellentissimi, gli ‘egregi’ che tuttora nominiamo nelle comunicazioni istituzionali, arrivano dal manuale del Vicentino”.
Nell’appuntamento a Montecitorio la Scuola Italiana Amanuensi presenterà un kit racchiuso in una sacca di pelle, con dentro tutto ciò che utilizza uno ‘scrivano‘. “L’obiettivo- conclude Giurano- è partire da Montecitorio e arrivare il più lontano possibile. Il progetto della nostra scuola è inclusivo ma anche innovativo. Riscoprire un’attività come la scrittura manuale, oggi post pandemia, non vuol dire solo recuperare la manualità.
Si tratta di riappropriarsi di memoria storica, di sviluppare creatività e sensibilità. Ce lo dimostrano le scuole con cui stiamo collaborando e che ci stanno cercando. Siamo arrivati fino a Toronto, dove 90 persone si sono approcciate al nostro metodo”
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