Padre e decano della sociologia italiana
È deceduto oggi a Roma, all’età di 98 anni, Franco Ferrarotti, considerato il padre della sociologia italiana e suo decano. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dai suoi collaboratori all’Adnkronos. Ferrarotti è stato un maestro della ricerca sociale, una figura scientifica di rilievo internazionale e ha giocato un ruolo decisivo nell’istituzionalizzazione della sociologia in Italia.
Le opere
Nato a Palazzolo Vercellese nel 1926, Ferrarotti si laureò in filosofia all’Università di Torino nel 1949 con una tesi su “La sociologia di Thorstein Veblen”, autore successivamente tradotto per Einaudi su invito di Cesare Pavese. Professore emerito di sociologia all’Università “La Sapienza” di Roma, Ferrarotti ha vinto il primo concorso bandito in Italia per la disciplina nel 1961, ottenendo la cattedra di sociologia. Ha contribuito alla creazione della Facoltà di sociologia dell’Università di Trento nel 1962, dove ha ricoperto la sua seconda cattedra di sociologia.
Ferrarotti ha condotto ricerche pionieristiche negli anni Cinquanta e Sessanta su sindacalismo, movimenti sociali, trasformazione del lavoro, comunità locali e sociologia urbana. Ha approfondito i fondamenti di legittimazione del potere nella società moderna e ha esplorato i fini e l’orientamento culturale della società industriale.
Il sociologo è stato anche fondatore dei “Quaderni di sociologia” nel 1951 insieme al filosofo Nicola Abbagnano e ha successivamente dato vita alla rivista “La critica sociologica”. Ha ricoperto ruoli di responsabilità presso l’Ocse a Parigi e alla Maison des Sciences de l’Homme di Parigi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio per la carriera dall’Accademia nazionale dei Lincei e il titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica. Ferrarotti ha insegnato in numerose università internazionali e ha continuato la sua attività di ricerca e pubblicazione fino a una tarda età.
Le sue opere principali includono saggi su sindacati, protesta operaia, sociologia del potere, marginalità, giovani e droga, violenza, storia di vita e molto altro. Ferrarotti ha sempre affrontato il tema della razionalità nelle società tecnologicamente avanzate e ha analizzato la transizione dalla razionalità tecnica alla razionalità sostanziale. Ha esplorato la polarità razionale-irrazionale senza cadere né nel catastrofismo romantico né nell’illuminismo facile.
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