PORDENONE. “Abbiamo vissuto 13 anni incredibili con te. Ci hai insegnato cosa vuol dire il vero senso della VITA. La nostra guerriera, la nostra roccia che non molla mai! Hai lasciato una scia di amore che non finirà MAI! Chiunque ti abbia conosciuta non poteva non ricordarsi di te e della forza che avevi nel lottare, sempre con un sorriso sulla labbra. Oggi sei finalmente GUARITA! Riposa Angelo nostro. Sarai sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Ti vogliamo un mondo di bene! Tua mamma, papà e sorella e tuo adorato Max”
Sono queste le parole con le quali i genitori di Sara hanno voluto dire addio alla piccola che aveva 13 anni ed è deceduta questa notte verso le ore 2 nel reparto di pediatria dell’ospedale di Pordenone dove era ormai era ricoverata da alcuni giorni per un aggravamento delle proprie condizioni di salute.
Sara era stata soprannominata bambina farfalla per una malattia genetica rara “epidermolisi bollosa distrofica”. In Italia le persone che condividono la malattia sono circa un migliaio.
Era nata a San Vito al Tagliamento e poco dopo già si erano accorti che qualcosa non andava così la famiglia ha deciso di affidarsi al Burlo Garofalo di Trieste dove è arrivata la diagnosi della malattia che dopo un primo miglioramento è diventata di difficile gestione.
È stata una lotta che in questi anni Sara ha saputo affrontare con coraggio tra terapie e ricoveri all’ospedale. Ricordiamo una frase scritta proprio dalla tredicenne che si è spenta questa notte: “nella vita non è importante come sei, importante è avere qualcuno che ti ama”.
Condoglianze di cuore alla famiglia.
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