UDINE – Quattro agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti da due detenuti all’interno della Casa Circondariale di Udine nella mattinata di oggi, martedì 24 giugno, riportando traumi e fratture che hanno reso necessario il loro ricovero in ospedale.
Dinamica dell’aggressione
I protagonisti dell’episodio sono due reclusi, un marocchino di 22 anni e un triestino, entrambi trasferiti recentemente nella struttura friulana per motivi di sicurezza. Il primo proveniva dal carcere di Treviso per numerose aggressioni ai danni del personale, il secondo da Trieste dopo la partecipazione alla rivolta estiva nel carcere di Coroneo. Durante l’aggressione, i due detenuti hanno colpito quattro agenti, due dei quali hanno riportato fratture con prognosi di 21 giorni, mentre gli altri due sono stati dimessi con prognosi rispettivamente di 6 e 5 giorni.
Condizioni del sistema carcerario
L’episodio si inserisce in un contesto di elevata tensione nelle carceri friulane, caratterizzate da un sovraffollamento cronico (oltre 730 detenuti a fronte di 490 posti regolamentari) e dalla presenza di numerosi soggetti con problematiche psichiatriche. La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari senza soluzioni alternative ha aggravato la situazione, causando un aumento degli eventi critici e mettendo a rischio la sicurezza del personale.
Richieste di riforma e tutela per gli agenti
Il personale di Polizia Penitenziaria chiede investimenti su strumenti efficaci e non letali, come body-cam, flash ball e bola wrap, già in uso in altre realtà europee e italiane, per garantire la propria tutela durante interventi a rischio. Viene altresì sollecitata una riforma strutturale del sistema carcerario e il ripristino di ospedali psichiatrici giudiziari adeguati per contenere i detenuti con disturbi mentali.
Prospettive future
Considerata la gravità della situazione, la Polizia Penitenziaria sta valutando la possibilità di indire uno stato di agitazione per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di una presenza dello Stato più decisa e di misure concrete contro l’impunità all’interno degli istituti penitenziari.