CASTIONS DI STRADA (UD) – La tragica scomparsa di Alexia Vecchiato, avvenuta a soli 22 anni, ha scosso profondamente la comunità. La giovane, coinvolta in un incidente automobilistico avvenuto la scorsa settimana, non ce l’ha fatta nonostante i tempestivi interventi dei soccorritori. Il violento schianto, che ha avuto luogo nei pressi della sua abitazione, aveva subito mostrato segni gravi, tanto che i soccorritori hanno impiegato diverso tempo per estrarla dalle lamiere. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Udine, i medici non hanno potuto fare nulla per salvare la sua vita, dichiarando la morte cerebrale poco dopo il suo arrivo.
Una tragedia che si ripete
Questa dolorosa perdita si inserisce in un contesto già segnato da un altro tragico incidente. Nel maggio 2019, infatti, la sorella di Alexia, Gaia Vecchiato, aveva perso la vita a soli 21 anni in un incidente stradale avvenuto sempre a Castions. La famiglia, originaria di Castions e Morsano, è stata devastata da un destino che sembra non dare tregua, stravolgendo la vita di chi ne è colpito.
La comunità si stringe nel dolore
In entrambe le località, la notizia della morte di Alexia ha suscitato grande commozione e numerosi sono stati i gesti di vicinanza espressi dai compaesani. I familiari hanno ricevuto il supporto del sindaco Ivan Petrucco e di don Michele Sibau, che hanno seguito la situazione con costante attenzione, offrendo conforto ai genitori e facendo sentire la solidarietà dell’intera comunità.
Un ricordo indelebile
Alexia era molto conosciuta, non solo per la sua allegria e passione per la danza, ma anche per l’impegno che metteva nelle sue attività. Ballava fin da bambina, specializzandosi in hip hop e insegnando presso la Station Dance Studio&Fitness di Corgnolo di Porpetto. Gli amici e i colleghi ricordano il suo entusiasmo contagioso e il talento che metteva in ogni performance. La giovane era anche studentessa presso l’Istituto Zanon di Udine, dove aveva iniziato a esplorare il mondo dei social media e della comunicazione, con il sogno di lavorare in quel campo.
Una ferita che non guarisce
A cinque anni dalla morte della sorella Gaia, la famiglia Vecchiato si trova nuovamente a fare i conti con un altro immenso dolore. Non rimane che il ricordo di una giovane che aveva ancora tutta la vita davanti, la cui passione per la danza e il futuro professionale sono stati strappati via troppo presto.
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