6 dicembre 2024 – Dopo essere stata recuperata nel 2023 in gravi condizioni, l’aquila reale Leonardo è tornata a volare nel cielo delle Alpi friulane, grazie alla cura ricevuta nel Centro di recupero della fauna selvatica dell’Università di Udine. Questo esemplare di aquila è stato dotato di un dispositivo Gps satellitare, innovativo per questa specie nelle Alpi orientali, che consentirà ai ricercatori di monitorare i suoi spostamenti e il comportamento territoriale, raccogliendo dati fondamentali per la conservazione della specie.
Il rilascio dalla Riserva del Cornino
Il momento tanto atteso del rilascio di Leonardo in natura è avvenuto nella Riserva regionale naturale del Lago di Cornino di Forgaria nel Friuli. Questo sito, gestito dalla Cooperativa Pavees, è stato scelto per garantire un’alimentazione sicura all’aquila nel periodo critico post-liberazione. Il rilascio dell’animale, che segna il ritorno in natura di una specie simbolo delle nostre Alpi, è stato accompagnato da un’accurata raccolta di dati biometrici e dalla messa di un anello metallico identificativo, operazione realizzata da Pierluigi Taiariol, inanellatore autorizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
La cura e la guarigione dell’aquila Leonardo
Quando Leonardo è stato trovato nel 2023, gli operatori del Centro recupero fauna selvatica di Fontanafredda lo hanno trovato in condizioni critiche: gravemente denutrito, sottopeso e con ferite al petto. Subito trasferito al Centro di ricerca e coordinamento per il recupero della fauna selvatica dell’Università di Udine, il team veterinario, composto dal dottor Stefano Pesaro e da Alice Baggio, ha avviato il trattamento con esami clinici e una serie di terapie che hanno permesso all’aquila di recuperare la sua salute nel giro di alcuni mesi.
Un network di cooperazione per la fauna selvatica
Il successo del recupero di Leonardo è frutto di una rete di cooperazione tra enti locali e nazionali impegnati nella protezione della fauna selvatica, inclusi i servizi del sistema InfoFauna FVG, una web app innovativa che traccia gli interventi sugli animali in difficoltà nella regione. Questo progetto rappresenta un esempio di cooperazione scientifica, gestionale e territoriale volto alla protezione di una specie emblematica delle Alpi friulane.
Aquila reale: una specie a rischio
L’aquila reale (Aquila chrysaetos), simbolo del Friuli Venezia Giulia e dell’Università di Udine, è una specie iconica della fauna europea e mondiale, ma la sua sopravvivenza è minacciata da vari fattori. Il suo numero è stabile, ma rimane a rischio a causa di diverse problematiche ambientali e antropiche. In particolare, l’abbandono delle pratiche agricole tradizionali e la conseguente riforestazione hanno ridotto gli spazi adatti alla caccia. Anche la costruzione di impianti sciistici, parchi eolici e il turismo non regolamentato disturbano i siti di nidificazione. Inoltre, l’avvelenamento da piombo e i cambiamenti climatici rappresentano minacce aggiuntive.
Stefano Pesaro, responsabile veterinario del Centro di recupero della fauna selvatica, ha sottolineato che la perdita di habitat naturali e l’incremento di disturbi umani sono tra le principali cause che rendono questa specie vulnerabile. Le sfide ambientali si sommano alle difficoltà legate ai cambiamenti climatici, che alterano i cicli stagionali e accrescono la competizione con altri rapaci.