TRIESTE – Nel mese di marzo del 2025, l’intensificazione dei controlli della Polizia di Frontiera di Trieste ha portato a ben 21 arresti tra il 27 febbraio e il 30 marzo. Gli arresti, che hanno avuto luogo principalmente lungo il confine con la Slovenia, testimoniano un impegno costante delle Forze dell’Ordine nella gestione di un flusso migratorio che ha visto il coinvolgimento di numerosi passeur. I controlli, che si sono svolti nei valichi di frontiera dei comuni di Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle e Trieste, hanno permesso di fermare ben 14 persone in flagranza di reato, e 7 arresti per provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria.
Favoreggiamento dell’immigrazione irregolare: 11 arresti
Il carico di operazioni si è concentrato principalmente sul favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, con ben 11 arresti di passeur e complici. I fermati, tra cui cittadini di Bengladesh, Kosovo, Romania, Turchia, Ucraina e Croazia, cercavano di introdurre nel paese migranti senza i requisiti necessari per entrare nell’area Schengen. La modalità del crimine ha visto l’utilizzo di diversi mezzi di trasporto, tra cui autovetture provenienti da Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania e Ucraina, che sono state sequestrate dalle autorità italiane.
Un episodio particolarmente significativo si è verificato il 16 marzo scorso al valico ferroviario di Villa Opicina. In quell’occasione, due cittadini bengalesi sono stati arrestati dopo aver tentato di introdurre in Italia sette giovani migranti, tutti privi di documenti validi. Nonostante avessero mostrato permessi di soggiorno rilasciati in Croazia, le verifiche hanno rivelato che i permessi erano scaduti, dimostrando che i due stavano favoreggiando l’immigrazione clandestina.
traffico di documenti falsi e violazioni del divieto di reingresso
La settimana successiva, il lavoro delle forze di polizia ha continuato a portare risultati significativi. Tra gli arrestati, ci sono stati due cittadini albanesi, arrestati mentre cercavano di rientrare in Italia nonostante avessero un divieto di reingresso che durava dieci anni. Uno è stato fermato al valico di Rabuiese a bordo di un’auto con targa slovena, mentre l’altro è stato arrestato al valico di Pese mentre viaggiava su un autobus proveniente dall’Albania.
Un altro arresto importante ha visto coinvolto un cittadino romeno di 59 anni. Il romeno è stato fermato al valico di Fernetti mentre guidava un’autovettura con targa romena. Durante i controlli, le autorità hanno scoperto che i documenti di identificazione mostrati dall’uomo erano contraffatti. La sua autovettura è stata sequestrata, e l’uomo arrestato per possesso e fabbricazione di documenti falsi.
Arrestati anche cittadini con precedenti penali
In aggiunta agli arresti per immigrazione irregolare e documenti falsi, sono stati fermati sei individui destinatari di ordini di carcerazione emessi per crimini precedenti. Tra questi c’erano un cittadino bulgaro, una cittadina croata, due cittadini romeni, un serbo e un albanese, accusati di reati contro il patrimonio. Un altro arresto ha riguardato un cittadino albanese di 34 anni, che aveva un cumulo di pene per guida in stato di ebbrezza e possesso di armi, reati commessi in Emilia-Romagna.
Infine, un cittadino italiano di 36 anni è stato arrestato con una custodia cautelare in carcere per una rapina commessa nel dicembre precedente in Toscana.