MESTRE (VE) โ Nel cuore di Mestre, una donna di 40 anni, di nazionalitร cinese, รจ stata arrestata dai Carabinieri in quanto gestiva un appartamento destinato a prestazioni sessuali a pagamento. Lโoperazione รจ scattata tra mercoledรฌ 23 e giovedรฌ 24 aprile, con lโarresto in flagranza della donna, accusata di sfruttamento della prostituzione. Secondo le indagini, almeno 25 clienti al giorno frequentavano lโappartamento situato in una zona centrale della cittร .
Indagini e metodi utilizzati per il reclutamento
Le indagini erano in corso da tempo e avevano portato i Carabinieri di Mestre ad appostamenti e pedinamenti, monitorando attentamente lโingresso di uomini nellโabitazione. Lโattivitร della donna, che potrebbe essere stata costretta a operare sotto ricatto a causa della mancanza di un permesso di soggiorno valido, รจ emersa grazie a testimonianze di alcuni clienti che avevano rivelato dettagli sugli accordi presi tramite chat e su come avvenivano le prestazioni. Le Forze dellโOrdine stanno ora approfondendo lโindagine per verificare se ci siano altri coinvolti nellโorganizzazione.
La prostituzione privata e lโuso delle app per il reclutamento
Il caso di Mestre si inserisce in un quadro piรน ampio che ha visto, in passato, il fenomeno della prostituzione spostarsi in ambiti piรน privati, spesso mediato da piattaforme come Wechat, unโapp simile a WhatsApp, utilizzata per organizzare gli incontri. Lโattivitร illegale, che in passato si svolgeva prevalentemente in strada, รจ quasi scomparsa durante la pandemia grazie anche al Regolamento di Polizia e sicurezza urbana del Comune di Venezia. Tuttavia, lโindagine ha evidenziato che tali pratiche potrebbero essersi trasferite in contesti piรน nascosti, tra i quali anche il gestire case di appuntamenti, come accaduto in questo caso.