“L’Associazione friulana donatori di sangue continua a darci segnali di certezza in un momento di grandi incertezze, è un punto fermo su cui contare così come l’intero sistema del nostro volontariato di cui tutti possiamo beneficiare”.
Ha aperto l’intervento con queste parole il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle attività svolte nel 2021 dall’Associazione friulana donatori sangue (Afds) e delle prospettive per il 2022. Riccardi ha espresso un sentimento di gratitudine verso tutti coloro i quali a vario titolo supportano la donazione e i donatori stessi che “mantengono saldo il primato della donazione di plasma”.
Il Friuli Venezia Giulia è, infatti, la prima regione in Italia per quantità di plasma donato per 1000 abitanti. Il vicegovernatore ha voluto rimarcare i ringraziamenti verso i donatori non solo per la generosità del dono del sangue “che resta una componente fondamentale come è emerso anche durante l’emergenza sanitaria” ma anche per il contributo offerto nel coinvolgere le persone all’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale e per la messa a disposizione del plasma di quanti hanno contratto l’infezione.
Sul punto, Giovanni Barillari primario del dipartimento trasfusionale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) ha ricordato l’importante risultato raggiunto dal dipartimento che a ottobre ha ottenuto, per ulteriori due anni, la certificazione di qualità con miglioramento degli standard per la raccolta del plasma da trasferire all’industria per la lavorazione.
“E’ una mattinata di dati positivi – ha commentato ancora Riccardi – in un momento storico non semplice che auspichiamo di lasciarci alle spalle al più presto. L’andamento del contagio circola ed è determinato dalla fascia più giovane e questo ci impone la vaccinazione ai più piccoli che partirà dal 16 dicembre all’istituto Burlo Garofolo a Trieste proseguendo il 19 dicembre a Udine e il 20 a Pordenone”.
Riflessioni più generali hanno poi riguardato la necessità di rivedere il sistema con scelte volte a garantirne la sostenibilità, di coinvolgere il mondo del volontariato, approcciando il tema di salute con percorsi di appropriatezza e di prossimità. Ad illustrare i dati del 2021 è intervenuto il presidente del sodalizio, Roberto Flora. “I dati sono in linea con l’anno precedente con un lieve calo di circa il 5% per quanto riguarda il plasma che credo fisiologico – ha detto -. Siamo intenzionati a puntare su una campagna informativa e persuasiva per aumentare la scelta di donare in aferesi: è utile per aprire le porte della medicina di domani mentre si curano malattie rare attraverso i prodotti frutto della lavorazione del plasma”.
I centri più attivi sono stati Gemona del Friuli che ha aumentato del 17% i prelievi e Udine che è riuscita a recuperare importanti punti percentuali (4%). Stabile il numero degli iscritti all’associazione ma il numero dei nuovi donatori (1700) è superiore a quello del 2020. Un passaggio della relazione ha riguardato anche il progetto per la realizzazione di una nuova autoemoteca tecnologicamente avanzata grazie alla collaborazione con la multinazionale Danieli e il suo presidente Gianpietro Benedetti.
“Il mezzo con tutta probabilità sarà a disposizione a metà del prossimo anno – ha indicato Flora – e con l’auspicabile restauro dell’attuale autoemoteca potrà servire le località più lontane dai centri ospedalieri ma soprattutto le scuole dove abbiamo in programma 335 uscite”. Sono intervenuti anche il direttore generale dell’Asufc, Denis Caporale, e il sindaco del Comune di Udine, Pietro Fontanini.
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