“Don Lorenzo e don Loris sono vivi! Ringraziamo Dio”: con queste parole, in un post su Facebook, il Centro Missionario Concordia Pordenone ha annunciato che i due sacerdoti della Diocesi, in missione in Mozambico, don Loris Vignandel, già parroco di Chions, e don Lorenzo Barro, già parroco di Aviano, sono riusciti a scampare all’attentato della notte.
“I ribelli hanno assaltato la missione – prosegue il Centro Missionario -, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria, missionaria comboniana originaria di Vittorio Veneto, è stata uccisa durante l’agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala”.
I due preti friulani, scampati all’attentato della scorsa notte, sono in missione in Mozambico da anni: don Lorenzo Barro, 58 anni, già parroco di Aviano, si trova nella missione attaccata da 6 anni; nel 2018 è arrivato anche don Loris Vignandel, che ha 45 anni, è nato a Corva ed è stato parroco di Chions e cappellano a Concordia Sagittaria (Venezia).
Nel mese di luglio, la missione è stata visitata anche dal Vescovo di Pordenone, Monsignor Giuseppe Pellegrini, che aveva portato concreto supporto e aiuti da parte dell’intera Diocesi di Concordia – Pordenone. Per il 20 novembre era in programma la Giornata Nazionale dei Giovani e Nampula (Nord Mozambico) a cui erano attesi più di 1.300 giovani.
Una religiosa comboniana, suor Maria De Coppi, comboniana della Diocesi di Vittorio Veneto (Treviso), 83 anni, è stata uccisa in Mozambico nel corso di un’azione terroristica.
Lo riferisce il sito web del settimanale diocesano vittoriese “L’Azione”.
“In base alle notizie giunte – prosegue il giornale – sembra che l’assassinio sia stato perpetrato da alcuni terroristi che hanno agito nella missione dove suor Maria prestava servizio, nel barrio Muatala, nella provincia di Nampula”. Suor Maria era da 59 anni in Mozambico, che aveva raggiunto per la prima volta nel 1963 dopo un viaggio in nave, quando era una colonia portoghese. Aveva acquisito la cittadinanza mozambicana, e aveva prestato servizio in varie missioni della provincia di Nampula. Nell’ottobre scorso, era stata in Italia per alcuni controlli medici.
Nella missione operavano anche due sacerdoti, don Loris Vignandel, 45 anni, originario di Corva e già parroco di Chions (Pordenone) e don Lorenzo Barro, che è stato rettore del seminario diocesano pordenonese, entrambi fuggiti.
SUORA UCCISA. PRES CR: DRAMMA IN MOZAMBICO COLPISCE SIMBOLO CORAGGIO
Grande ammirazione per il coraggio e la dedizione dimostrati in quasi 60 sessant’anni di generosa missione a vantaggio degli ultimi. Ma, al tempo stesso, anche un’immensa rabbia per l’ennesimo dramma che va ad abbattersi su una Chiesa impegnata a combattere la sofferenza in ogni angolo del pianeta con l’obiettivo di portare sviluppo, progresso e valori, opponendosi a un terrorismo troppo spesso legato all’integralismo. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, esprimendo il suo cordoglio personale e quello dell’intera Assemblea legislativa per la tragica uccisione di suor Maria De Coppi, missionaria comboniana della Diocesi di Vittorio Veneto, vittima di un attacco terroristico in Mozambico nel barrio Muatala, provincia di Nampula, dove l’83enne religiosa operava con costanza e passione ormai da decenni.
Per fortuna, ha aggiunto il vertice dell’Assemblea legislativa, un aggiornamento immediato ha consentito di appurare che si sono messi in salvo gli altri due sacerdoti italiani che operavano nella stessa missione, entrambi strettamente legati al Pordenonese: don Loris Vignandel e don Lorenzo Barro, già parroci rispettivamente di Chions e di Aviano. Il presidente del Cr Fvg ha anche evidenziato di provare un forte dispiacere per la sorte riservata a una persona buona e instancabile, portatrice di amore, solidarietà, pace e carità fino all’ultimo secondo della sua esistenza. Il cocente senso di impotenza provato davanti a una simile notizia, ha concluso la Presidenza, deve essere trasformato in maniera costruttiva in elemento di sincera riconoscenza nei confronti di chi non c’è più, ma anche in ulteriore motivazione per intensificare senza riserve la lotta contro ogni forma di terrorismo integralista.
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