I costi dell’energia sono nuovamente in aumento, con un incremento superiore al 50% rispetto alla scorsa primavera, e le previsioni per gennaio confermano che questa tendenza continuerà. Questo è un dato allarmante per le imprese locali, che si trovano a dover fronteggiare l’ennesimo aumento dei costi operativi, già duramente provate dagli effetti della crisi energetica del 2022. La situazione sta infatti mettendo sotto pressione la tenuta finanziaria di numerose aziende del territorio.
La preoccupazione delle imprese
Secondo Sante Venturato, presidente del consorzio APE di CNA Padova e Rovigo, l’aumento dei costi energetici è solo l’ultima delle problematiche che stanno affliggendo le imprese, aggiungendo ulteriori difficoltà a una già lunga lista di spese in continuo aumento. La CNA ha sempre lavorato per trovare soluzioni in grado di supportare le aziende, e proprio con questo obiettivo, nel 2012 è nato il consorzio APE, che ha permesso alle imprese di unire le forze per acquistare gas ed energia elettrica a condizioni vantaggiose.
Il ruolo del consorzio APE
Il consorzio APE raggruppa oltre 400 aziende, con l’obiettivo di ottenere risparmi significativi sui costi energetici. Grazie alla sua forza aggregativa, le imprese aderenti riescono a proteggersi dalle oscillazioni imprevedibili dei prezzi dell’energia. Fabio Vazzola, responsabile tecnico del consorzio, spiega che, dal 2012, le aziende che fanno parte di APE hanno potuto ottenere risparmi medi tra il 25% e il 30% rispetto ai fornitori tradizionali. Nel periodo di massimo aumento dei costi nel 2022, il consorzio ha evitato i picchi più alti grazie a contratti a prezzo fisso, che hanno aiutato a mantenere sotto controllo i bilanci aziendali.
Le sfide future e la necessità di stabilità
Nonostante la situazione complessa, Vazzola evidenzia come la diversificazione delle fonti energetiche e la gestione consortile abbiano permesso alle aziende di affrontare la crisi con maggiore serenità. Tuttavia, il futuro resta incerto, con un aumento significativo dei prezzi già registrato per il gas (54 centesimi al metro cubo) e l’energia elettrica (13,8 centesimi per kWh). Senza previsioni chiare sui costi futuri, l’elemento cruciale per le imprese è garantire stabilità e prevedibilità nei costi energetici, per permettere una programmazione industriale efficace.