«Chiediamo al Governo una introduzione graduale del Green Pass in funzione dell’attività esercitata. Il mondo dell’autotrasporto è complesso e allo stato la norma non prevede diverse fattispecie di situazioni che stanno mettendo in crisi le aziende in una contingenza già difficile, a seguito del rincaro del carburante e di una mancanza cronica di autisti: in Friuli Venezia Giulia ci sono 400 posti vacanti».
A scendere in campo, per dar voce alla posizione del comparto, è il capocategoria regionale di Confartigianato Fvg Trasporti e consigliere nazionale Stefano Adami. «Nessuna polemica – premette -, ma la constatazione di una situazione esplosiva: domani, venerdì 15 ottobre, non sappiamo chi si presenterà al lavoro, perché il decreto ci permette di sapere solo chi ha il Green Pass. Non ci è possibile programmare il lavoro della prossima settimana perché, oltre a non sapere le reali presenze, non possiamo essere certi che i lavoratori in missione soggetti a tampone lo eseguano con le cadenze previste dalla norma. Eppure, come datori di lavoro saremo responsabili se per caso non lo faranno».
La norma, prosegue Adami, «è lacunosa e non ci sono indicazioni chiare su come dovremo comportarci in una molteplicità di situazioni che si realizzano nella vita concreta di un autista e delle aziende di autotrasporto». Il Green Pass, prosegue il capocategoria, «ha già svolto la sua funzione di deterrenza, ora chi non intende vaccinarsi difficilmente lo farà per l’imposizione in vigore dal 15 ottobre. La quale, viceversa, rischia di generare pesanti ripercussioni su tutta la società. Basti ricordare i disagi in Gran Bretagna per la manca di approvvigionamenti per le difficoltà dell’autotrasporto».
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