MUGGIA – Si è concluso poco prima delle 17 il lungo e complesso intervento per il recupero della carcassa di una balenottera comune (Balaenoptera physalus) rinvenuta sotto uno dei pontili di Porto San Rocco. Questo gigantesco cetaceo, lungo ben 13 metri e largo 2,60 metri, aveva creato non poche difficoltà agli operatori subacquei e ai ricercatori.
Le fasi del recupero
Le operazioni di disincaglio, avviate alle prime luci del giorno, hanno richiesto notevole coordinamento e precisione. L’animale, trovandosi incastrato sotto i pontili, ha reso complicato il suo recupero. Grazie all’abilità e alla determinazione dei team di esperti, la carcassa è stata finalmente estratta dal suo difficile posizionamento. Il cetaceo sarà ora trasportato sulla vicina diga, dove sarà bloccato in attesa dello smaltimento.
Ricercatori e veterinari
Il ritrovamento di questa balenottera comune ha immediatamente attirato l’attenzione di ricercatori dell’Area Marina Protetta di Miramare e dei veterinari del CERT – Cetacean Strandings Emergency Response Team dell’Università di Padova, che hanno lavorato a stretto contatto con i veterinari della Regione. Gli esperti hanno il compito di esaminare la carcassa per determinare le cause precise della morte dell’animale. L’assenza delle pinne pettorali, rinvenute separatamente sul fondale sotto la carcassa, rappresenta un elemento importante nelle indagini, suggerendo possibili traumi o altre problematiche che necessitano di approfondimenti.
Il significato ecologico del ritrovamento
La balenottera comune è il secondo animale più grande del Pianeta, subito dopo la balenottera azzurra. Le femmine di questa specie possono raggiungere lunghezze fino a 25 metri e pesare fino a 80 tonnellate. In Mediterraneo, dove normalmente questi cetacei arrivano a circa 20 metri di lunghezza, la presenza di una balenottera comune è un evento significativo. Questo ritrovamento assume un’importanza particolare poiché non si vedevano esemplari di questa specie nel Golfo di Trieste da diversi anni. L’ultimo avvistamento documentato nel Golfo in acque slovene risale al novembre 2020, mentre in acque italiane, precisamente a Muggia, l’ultimo avvistamento era avvenuto nel 2014.
Le implicazioni della scoperta
Il ritrovamento della carcassa di una balenottera comune nella nostra regione ha suscitato grande preoccupazione e interesse. Nei giorni precedenti, era giunta la notizia di un avvistamento di un esemplare nei pressi di Novigrad, in Dalmazia. Questo avvistamento aveva sollevato allerta per un possibile passaggio del cetaceo nella zona, aumentando l’attenzione degli esperti e dei locali. Oggi, il triste epilogo di questo avvistamento ha dimostrato quanto sia delicata e complessa la vita marina, e quanto sia fondamentale monitorare attentamente la salute e il benessere degli abitanti del mare.
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