AVIANO – La base di Aviano si conferma al centro di importanti sviluppi strategici per le forze aeree della NATO. Di recente, uno squadrone di F-16 è stato inviato nel Medio Oriente, mentre è giunto da Londra uno squadrone di F-35, aerei di quinta generazione con capacità nucleare. Malgrado il livello di allerta sia stato ridotto a Bravo, la seconda minore intensità su una scala di quattro, l’attività di volo a Aviano non ha mostrato segni di rallentamento.
F-35 in rotazione permanente: nuovo fulcro della base friulana
I jet F-35 recentemente trasferiti a Aviano rappresentano una componente di una serie di rotazioni programmate. Questi avanzati caccia sono stati alloggiati temporaneamente per due settimane, segnando la seconda fase di un piano che ha visto una presenza analoga all’inizio dell’anno con dodici unità provenienti dall’Inghilterra. Questa presenza costante degli F-35 è volta a preparare sia il personale che le infrastrutture alla transizione completa dai F-16 ai più sofisticati F-35. A ottobre del 2023, gli F-35 hanno superato le attese ottenendo la certificazione per l’utilizzo delle bombe B61-12, con capacità sia convenzionali che nucleari, ben tre mesi prima delle previsioni NATO, consolidando così il loro ruolo nell’ambito della deterrenza regionale.
Il ruolo cruciale del 48° Fighter Wing
Il 48° Fighter Wing, conosciuto come “Liberty Wing” e proveniente dalla base RAF di Lakenheath in Inghilterra, svolge missioni di addestramento periodico ad Aviano. Questo gruppo, il primo squadrone di F-35 dislocato al di fuori degli USA, partecipa a sessioni biannuali, rafforzando la cooperazione e la prontezza operativa delle forze alleate.
Manovre strategiche degli F-16 ad Aviano
Parallelamente, gli squadroni di F-16 continuano la loro attività. Il 555 Fighter Squadron, stabile ad Aviano, ha recentemente preso parte a esercitazioni congiunte in Bulgaria, collaborando con le forze romene, greche e bulgare. Queste manovre rientrano nella strategia di preparazione all’arrivo di ulteriori F-16 americani in Bulgaria nel 2025, un passo significativo verso l’eliminazione della dipendenza dalla tecnologia militare russa nella regione.
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