Se in molte aziende sanitarie durante l’estate le attività vengono ridotte per la contrazione della richiesta di prestazioni, dovute alla vacanze estive, all’Ulss 4 questi periodi sono di intenso lavoro per garantire l’assistenza medico-sanitaria a turisti, pendolari, lavoratori stagionali e residenti nel tratto di litorale di competenza che con le località di Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo e Cavallino Treporti, ospita in questo periodo milioni di presenze turistiche.
L’aumento delle attività è iniziato a giugno ed è proseguito sino a raggiungere l’apice in questi giorni, con una media di 130 accessi giornalieri al pronto soccorso di Jesolo, 70 al punto di primo intervento di Bibione, 40 nei punti di primo intervento di Caorle e Cavallino ed oltre 200 accessi giornalieri ai pronto soccorso di San Donà di Piave e di Portogruaro che gestiscono anche i casi più complessi in arrivo dal litorale.
<<E’ decisamente un periodo “rovente”, non tanto per le temperature ambientali bensì per la notevole attività che stanno svolgendo gli operatori del servizio di emergenza-urgenza – spiega il direttore del dipartimento Area Critica dell’Ulss 4, il dottor Fabio Toffoletto – . In questo periodo è infatti previsto un ulteriore potenziamento di mezzi e di personale: nei Punti di Primo intervento del litorale è attiva la seconda ambulanza, è stata incrementata la presenza di medici ed infermieri sia in orario diurno che notturno. L’aumento dell’attività coinvolge anche i pronto soccorso ospedalieri dell’entroterra a cui arrivano i casi più gravi ma non solo, a questi si affianca inoltre il supporto delle unità operative ospedaliere con un modello organizzativo che negli anni ci ha permesso di far fronte a tutte le problematiche che si presentano sul litorale>>.
Oltre all’enorme affluenza spicca tuttavia il dato che supera il 50% degli accessi ai pronto soccorso codificati con il codice bianco, ossia casi che non necessitano del servizio di urgenza ed emergenza. “Questa è la nota dolente dell’attività a cui sta facendo fronte il personale, che ringrazio per il grande lavoro che sta svolgendo – osserva il direttore generale Mauro Filippi – . Abbiamo affinato i modelli organizzativi per meglio gestire i flussi in arrivo, è stato potenziato il personale nelle strutture di emergenza, ma ancora troppe persone si rivolgono qui per problemi che dovrebbero essere risolti altrove lasciando spazio ai casi più gravi consentendo al personale sanitario di concentrarsi sulle vere urgenze. Chi non ha problemi gravi di salute deve rivolgersi ai medici della medicina turistica, alla guardia medica, al medico di medicina generale nel caso dei residenti”.
L’ingente flusso di persone che necessitano di cure a bassa intensità, differibili, determinano spesso il sovraffollamento dei punti di primo intervento del litorale ma anche dei pronto soccorso di San Donà e di Portogruaro, ne consegue spesso un allungamento dei tempi d’attesa per l’utenza ed un carico di stress importante per il personale sanitario.
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