FVG. A causa delle condizioni climatiche estreme degli ultimi giorni, si è verificata una grave carenza di acqua nelle zone montane, mettendo a rischio le attività zootecniche e agrituristiche delle malghe locali. La Protezione civile ha prontamente richiesto il supporto del Corpo forestale regionale (CFR) per garantire un adeguato rifornimento idrico. Sono state eseguite due operazioni di emergenza all’inizio della settimana per alleviare la crisi, con interventi significativi a malga Cuar e malga Confin.
Le gravi difficoltà causate dal caldo intenso
Le malghe Cuar e Confin, situate nei comuni di Trasaghis e Venzone rispettivamente, sono luoghi fondamentali per le attività zootecniche e agrituristiche nella regione. Tuttavia, l’ondata di caldo estremo ha generato una situazione di emergenza, compromettendo la disponibilità d’acqua per il bestiame e per le operazioni quotidiane. La prolungata alta temperatura ha ridotto drasticamente la fonte di adduzione dell’acqua, essenziale per l’abbeveraggio degli animali e per le attività agricole.
Interventi urgenti del Corpo forestale regionale
Di fronte a questa emergenza, la Sala operativa regionale ha subito coordinato l’intervento del CFR. La prima operazione si è svolta lunedì presso malga Cuar, situata a 1.219 metri di altitudine sul versante nord del monte Cuar, nel comune di Trasaghis. Il personale delle Stazioni forestali di Resia, Tolmezzo, Villa Santina, Ampezzo e Gemona è stato mobilitato per eseguire il trasporto di 18.000 litri di acqua. Utilizzando un Graelion Tekne e un Iveco Magirus, il team ha effettuato più viaggi per garantire un rifornimento sufficiente e tempestivo.
Rifornimento a malga Confin
Il giorno successivo, le operazioni si sono concentrate su malga Confin, ubicata a 1.332 metri di altitudine nel territorio del Parco naturale delle Prealpi Giulie, nel comune di Venzone. L’intervento è stato eseguito dal personale della Stazione forestale di Villa Santina, che ha trasportato 9.000 litri di acqua per garantire il supporto necessario. Anche in questo caso, la tempestività dell’intervento è stata fondamentale per evitare ulteriori disagi.
Implicazioni e preparazioni per il futuro
Questi interventi sono un chiaro esempio di come la Protezione civile e il Corpo forestale regionale collaborano per far fronte alle emergenze climatiche. La risposta rapida e l’efficace mobilitazione delle risorse hanno permesso di mitigare i danni e di garantire la continuità delle attività nelle malghe. La Protezione civile continua a monitorare la situazione e a preparare strategie per prevenire simili emergenze e garantire la sicurezza delle risorse idriche in quota.
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