PORDENONE – La 33^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra prosegue con un evento davvero suggestivo che celebra la tradizione vocale sarda, offrendo al pubblico un incontro unico tra ispirazione sacra ed esecuzione profana. Venerdì 15 novembre, alle 20.45, presso il Duomo Concattedrale di Pordenone, sarà la volta dei “Canti sacri tradizionali a concordu” proposti dal Concordu e Tenore de Orosei, uno degli ensemble vocali più apprezzati nel panorama della musica sarda.
Un connubio tra sacro e profano
Il Concordu e Tenore de Orosei è noto per la sua eccezionale bravura e per la peculiarità del suo repertorio, che spazia dal canto sacro, tipico delle confraternite religiose, al canto a tenore, una delle forme più caratteristiche e tradizionali del canto popolare sardo. Il gruppo, che custodisce gelosamente l’eredità musicale tramandata dai cantori anziani, si distingue per la sua capacità di mantenere viva una tradizione antica, mantenendo un forte legame con la cultura del suo territorio.
Il concerto di Pordenone sarà l’occasione per ascoltare un repertorio che include pezzi come il Miserere, tratto dal Salmo 50 della Bibbia, e Kyrie, un canto in latino eseguito durante la Messa. Saranno inoltre interpretate le Laude per il novenario dei defunti e i Gotzos de su nefressariu, canti tradizionali sardi eseguiti in occasione della Settimana Santa. Il programma proseguirà con altri brani sacri come l’Ave Maria ‘e su Rosariu, lo Stabat Mater, il Sanctus, il Libera me domine, e il Magnificat.
Un incontro con l’arte contemporanea
Questa esibizione del Concordu e Tenore de Orosei non è solo una celebrazione delle tradizioni vocali sarde, ma anche una fusione tra musica sacra e contemporanea. Il gruppo ha collaborato con artisti di calibro internazionale, come il trombettista Paolo Fresu e il violoncellista Ernst Reijseger, e le loro registrazioni hanno attirato l’attenzione del regista Werner Herzog, che ha deciso di utilizzare la musica del gruppo nei suoi documentari The White Diamond e The Wild Blue Yonder. Questi documentari hanno dato voce alle voci di Orosei, inserendo una dimensione contemporanea e visiva nella musica tradizionale sarda, mostrando come la musica cross-over possa abbattere le barriere culturali e stimolare nuove prospettive musicali.
Il legame tra Orosei e la tradizione del Cuncordu
La tradizione del Cuncordu (che in sardo significa “accordati” o “uniti”) ha radici profonde in Sardegna, specialmente nella regione di Orosei, dove il canto ha attraversato i secoli senza mai interrompersi, rimanendo un simbolo culturale e spirituale. Questo tipo di canto nasce durante la colonizzazione spagnola e si sviluppa nelle confraternite di Santa Croce, del Rosario e delle Anime, risalenti al 1600 e 1700, che a Orosei hanno continuato a tramandarlo nel tempo.
Un festival che unisce cultura e tradizione
L’ingresso all’evento è libero, con prenotazioni disponibili su musicapordenone.it, e il Festival si avvale del sostegno di Fondazione Friuli, BCC Pordenonese e Monsile, del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Pordenone.
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