BELLUNO – Il weekend si è rivelato un periodo critico per il carcere di Belluno, dove si sono verificati episodi di violenza, minacce e danneggiamenti. A fare eco a questi eventi sono stati i sindacati della polizia penitenziaria, che hanno lanciato un appello urgente per interventi da parte delle autorità competenti.
Aggressioni e danneggiamenti: la cronaca
Tutto è iniziato nella serata di venerdì 27 settembre, quando un detenuto della sezione “comuni” ha aggredito un agente, colpendolo con sputi e schiaffi. L’agente è stato costretto a ricorrere al Pronto Soccorso, ricevendo una prognosi di sette giorni. In un gesto di violenza ulteriore, l’aggressore, con l’assistenza di altri detenuti, ha distrutto i citofoni e il sistema di apertura automatica dei cancelli.
Nel frattempo, altri reclusi hanno tentato di immobilizzare due agenti, minacciandoli con armi improvvisate, quali lamette fissate a manici di plastica e ferro. Solo grazie all’intervento rapido di un numero considerevole di poliziotti, richiamati in servizio, la situazione è riuscita a rimanere sotto controllo.
Sabato sera, il clima di tensione è continuato con altre due tentate aggressioni nei confronti del personale. In questo caso, sono stati i compagni di cella a intervenire per riportare la calma, dimostrando un inquietante livello di conflittualità all’interno della struttura.
Un appello alla ristrutturazione
I rappresentanti sindacali, tra cui Luca Garrisi del Sinappe e Giuseppe Ongaro dell’Osapp, hanno espresso grande preoccupazione per la situazione attuale, definendola “insostenibile”. Hanno sottolineato che la sezione “comuni” dell’istituto penitenziario necessita di una ristrutturazione totale e che l’organico dovrebbe essere adeguato alle necessità.
Secondo le loro affermazioni, la situazione sta demoralizzando gli agenti della polizia penitenziaria, che si sentono abbandonati dalle istituzioni, soprattutto considerando il fatto che episodi di violenza, come quelli avvenuti nel mese di agosto, sono stati minimizzati. In quell’occasione, i detenuti avevano messo in atto manifestazioni di protesta violente, appiccando fuochi e causando danni per migliaia di euro, ferendo nel contempo un agente.
Solidarietà all’agente ferito
In chiusura, i rappresentanti sindacali hanno espresso solidarietà all’agente ferito durante l’ultimo episodio di violenza, ribadendo la necessità di interventi urgenti da parte dell’Amministrazione penitenziaria. Hanno evidenziato il sovraffollamento della popolazione detenuta e la carenza di personale di polizia penitenziaria, stimata attorno al 15%, come fattori che aggravano le difficoltà operative e compromettono la sicurezza all’interno del carcere.
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