Le organizzazioni sindacali Uil Fpl e Nursind hanno messo in allarme le autorità locali e regionali con una comunicazione diretta al prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi. Hanno dichiarato lo stato di agitazione per la carenza di personale nell’area isontina dell’Azienda Sanitaria Universitaria (Asugi), sottolineando la gravità del problema che va oltre i limiti accettabili.
Richieste specifiche e misure straordinarie
Nella loro comunicazione, le due sigle sindacali hanno chiesto l’attivazione di tutte le procedure previste dalla normativa. Tra le richieste, vi è un “piano di assunzioni straordinario” per l’area isontina, per ripristinare l’efficienza dei servizi sanitari che hanno già subito riduzioni significative.
Discrepanza tra le Aree Isontina e Giuliana
Le organizzazioni fanno notare una notevole discrepanza tra il personale medico disponibile nell’area isontina rispetto all’area giuliana. Questa discrepanza non è giustificabile data la vastità del territorio e il volume di attività svolta. Si stima che manchino circa 60 figure infemieristiche nell’area isontina.
Diritti contrattuali e Normative
Uil Fpl e Nursind enfatizzano anche l’importanza del rispetto delle normative contrattuali, in particolare quelle che riguardano gli orari di lavoro, i turni di riposo e le ferie del personale. Chiedono inoltre l’integrazione di risorse aggiuntive regionali per far fronte all’emergenza.
Tentativi di dialogo falliti
Le due organizzazioni, rappresentate dai segretari regionali Stefano Bressan e Luca Petruz, hanno preso questa drastica decisione dopo numerosi tentativi falliti di aprire un dialogo con il direttore generale Antonio Poggiana per risolvere la crisi.
Implicazioni per la Comunità Locale
La carenza di personale è talmente grave che rischia di portare alla chiusura o alla riduzione delle attività in strutture essenziali per la comunità, come segnalato dai sindacati. Un presidio verrà organizzato nei prossimi giorni nel parcheggio dell’ospedale di San Polo a Monfalcone.
La dichiarazione di stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali Uil Fpl e Nursind è un campanello d’allarme serio per le autorità competenti. La crisi del personale medico nell’area isontina non è più tollerabile e richiede misure immediate e concrete per garantire la continuità e l’efficacia dei servizi sanitari.
Questo stato di agitazione solleva questioni urgenti sulla sostenibilità dei nostri sistemi sanitari e sulla necessità di investimenti significativi nella forza lavoro medica. La situazione nell’area isontina è solo la punta dell’iceberg di un problema che affligge l’intero sistema sanitario italiano.
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