Trieste – “Sento dire che la campagna elettorale si sta infiammando sui temi dell’Energia. Ci credo bene, visto l’autunno che ci aspetta, con i prezzi dell’elettricità e del gas sempre più alle stelle. Ma sento anche le belle parole di chi, nel Pd e in Azione, invoca ciò che noi del M5S da tempo chiediamo al Premier Draghi. E, ancor peggio, lo fanno parlando di un’ Agenda Draghi dove, in realtà, le nostre proposte contro il caro Energia non sono mai entrate”.
Lo dichiara il deputato Luca Sut, coordinatore regionale del MoVimento 5 Stelle FVG, capolista tra i candidati pentastellati alla Camera nel listino proporzionale e nel collegio uninominale Pordenone-Alto Friuli.
“Eravamo noi a proporre con insistenza, a Draghi, la richiesta in Europa di un tetto massimo per il prezzo del gas, di slegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, così come di rendere quest’ultimo indipendente dalla borsa di Amsterdam, e di tassare gli extraprofitti dei colossi dell’Energia. Cosa che è stata fatta, sebbene siano 9 su 10 i miliardi ancora mancanti nelle casse pubbliche”.
“Era da mesi – prosegue Sut – che chiedevamo un Energy Recovery Fund, ma non ricordo altre forze politiche fare lo stesso, con la nostra puntualità e la nostra determinazione”.
“Ma ecco che in piena campagna elettorale vediamo spuntare dai partiti proposte concrete contro i rialzi dei prezzi dell’Energia. Peccato che, spesso, altro non siano se non la riproposizione di ciò che il M5S chiede a gran voce da almeno sei mesi, senza purtroppo ottenere dal Governo le giuste risposte – aggiunge il deputato friulano.
“Come se non bastasse, i fautori della Transizione ecologica a chiacchiere parlano ancora di trivellazioni e di ricorso al nucleare, senza specificare ovviamente dove collocherebbero le nuove centrali e come pensano, ad oggi, di risolvere la questione dello smaltimento delle scorie – prosegue.
Chiaro è – si avvia a concludere – come la fase emergenziale che stiamo attraversando induca tutti a parlare di soluzioni efficaci e rapide contro gli attuali problemi legati all’Energia. Peccato che si ascoltino anche parole in libertà, e che sotto una patina di pseudo ecologismo si nascondano resistenze verso una reale transizione ecologica, proprie di chi ancora non si rassegna all’idea di dover abbandonare le fonti fossili a vantaggio delle Rinnovabili. Possono raccontarla quanto vogliono – conclude – ma l’elettorato più attento a certi temi, il 25 settembre saprà riconoscere chi veramente lavora per le istanze energetiche e ambientali, e chi, invece, cavalca l’onda della crisi senza voler sul serio intervenire con azioni risolutive, sia nel breve che nel medio termine”.
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