BIBIONE, 12 OTTOBRE 2023. Le dinamiche tortuose del diritto e della giustizia italiana sono spesso costellate da vicende di intensa carica emotiva e profondo impatto sociale. L’eco delle accuse e delle sentenze riverbera nelle vite dei diretti interessati e nella percezione collettiva, innescando talora un circuito di pregiudizi difficili da smantellare. La trama tessuta dalle mani della legge nel caso di Giuseppe Morsanuto, ex presidente dell’Ascom di San Michele al Tagliamento, è un esempio di questo intreccio. Risalendo a settembre 2021, la portata di un’inchiesta volgeva sotto i riflettori della giustizia 7 individui, accusati di connivenza con la mafia nelle manifestazioni degli ambulanti a Bibione. Tra loro, il citato Morsanuto. A distanza di anni, il sostituto procuratore antimafia di Trieste, Federico Frezza, decide di rimuovere il pesante manto dell’accusa mafiosa dal suo nome, riportando il fascicolo in fase di indagine preliminare nella procura di Pordenone.
Dopo un viaggio emotivamente e professionalmente travagliato, abbiamo incontrato Giuseppe Morsanuto, per offrirgli uno spazio dove esprimere, mediante la nostra Testata, la sua verità, i suoi sentimenti e il suo futuro.
Come ha affrontato personalmente e professionalmente il periodo dell’indagine?
“È stata una prova molto difficile,” confida Morsanuto, “ho perduto molto: una delle mie tre attività, il consulente finanziario (mi è stato revocato il mandato), e, parallelamente, una parte di me. Ho attraversato 22 giorni in carcere e ho assistito al lento sfaldarsi di ciò che avevo costruito con dedizione dal 1994. L’angoscia è stata mitigata solo dal sostegno della mia famiglia e dall’aiuto di uno psicologo, fondamentale per navigare quel mare tempestoso di emozioni e disagi. Devo però esprimere la mia profonda gratitudine anche nei confronti delle mie avvocate, Angela Grego e Sara Frattolin. Nonostante qualche perplessità iniziale da parte di alcuni, riguardo al fatto che fossero due giovani donne, ho riposto in loro la mia fiducia e hanno guidato la mia difesa in modo eccellente“.
Cosa vorrebbe dire alle persone che hanno avuto dubbi sulla sua integrità durante il processo?
“Ho notato molto sostegno e, sorprendentemente, incredulità riguardo alle accuse a mio carico da parte di amici e commercianti”. Durante l’intervista, dalle parole di Morsanuto non traspaiono situazioni o individui che in passato abbiano messo in discussione la sua integrità, nonostante – riferisce -“nei servizi mediatici che trattavano questa vicenda, comparivano incessantemente e unicamente immagini raffiguranti il mio volto e il mio ristorante. Non è stato facile subire tutto ciò”. Poi prosegue: “chi mi conosce, conosce la mia interezza e professionalità e, sinceramente, non ci credevano. La mia vita e la mia carriera parlano per me e rimarrò sempre grato a chi ha scelto di vedere la persona e non l’accusa“.
Quali misure ha preso o intende prendere per restaurare la sua reputazione dopo che le accuse sono state rimosse?
“Questo percorso mi ha fatto riflettere su cosa veramente conta nella vita. La salute, la famiglia e il lavoro sono ora al centro del mio mondo. L’associazionismo e la politica, che prima avevano un ruolo significativo, ora vengono dopo. Non sento il bisogno imperante di essere riabilitato o intraprendere delle azioni particolari poiché ho sempre operato con onestà e trasparenza. Mi sono fin da subito messo a disposizione.”
C’è qualcosa che avrebbe fatto diversamente, guardando indietro al periodo delle indagini?
Morsanuto ci guarda con occhi che riflettono una maturata saggezza e afferma: “Non ho rimpianti, ho agito con sincerità e oggi non ci sono rimproveri per quel difficile periodo che ho affrontato con spontaneità consapevole che ero nella verità“. Si ferma e con un palpito di voce esitante, quasi sussurrata tra le pause tese dell’emozione: “non auguro il calvario che ho vissuto a nessuno. Perquisizioni in casa, mio figlio in lacrime… sono scene che rimangono. Ma c’è qualcosa di importante che ho capito: la giustizia, seppur attraverso un percorso tortuoso, può funzionare. La verità, se solida, emerge sempre.”
Come pensa che le accuse e l’indagine abbiano influenzato la percezione pubblica di lei e della sua attività/professione?
“L’impatto c’è stato, inevitabilmente. Però, in questo mare in tempesta, ho visto galleggiare anche tanti salvagente: amici e conoscenti che non hanno esitato a chiedermi consigli e consulenze finanziarie anche durante la bufera, segno che la fiducia, se ben costruita, resiste anche alle tempeste più feroci.”
L’orizzonte di Giuseppe Morsanuto sembra ora dipingere una nuova alba. Con le accuse mafiose rimosse e una reputazione da ricostruire, il suo cammino si prospetta tra il solco della resilienza e della riparazione. La sua storia, impregnata di dolore, sostegno, e riflessione, continua tra le pagine ancora bianche del suo domani.
A cura del Direttore Responsabile di Nordest24, Roberto Mattiussi.
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