CASTELFRANCO (TREVISO). Un altro episodio di dengue si è recentemente manifestato a Castelfranco Veneto, coinvolgendo una donna cinquantenne di ritorno da Cuba. Tornata a casa il 26 agosto, la paziente ha iniziato a manifestare i primi sintomi lievi che hanno portato a una diagnosi tempestiva della malattia trasmessa dalla zanzara tigre. Fortunatamente, le sue condizioni non sono gravi e attualmente è seguita a casa dalle autorità sanitarie competenti.
Situazione attuale dei casi
Al momento, sono stati registrati 5 casi di dengue nella Marca, tutti correlati a viaggi all’estero per motivi di vacanza o lavoro. Nessuno di questi casi è stato segnalato come grave, ma l’attenzione rimane alta per prevenire ulteriori contagi.
Misure di contenimento
In risposta alla situazione, l’amministrazione comunale di Castelfranco, in collaborazione con l’Usl 2, ha avviato una serie di misure preventive. È stata emessa un’ordinanza che prevede una disinfestazione preventiva in un’area di 200 metri attorno a via Cerchiara. Le operazioni includeranno trattamenti adulticidi e larvicidi, mirati a ridurre o eliminare i focolai larvali di zanzare.
I residenti, gli amministratori condominiali e tutti coloro che gestiscono aree aperte nella zona interessata sono invitati a permettere l’accesso agli operatori della ditta Triveneta di Vigonza (PD) incaricata della disinfestazione. Le operazioni di disinfestazione dureranno fino a giovedì 5 settembre. Si consiglia di tenere le finestre chiuse durante i trattamenti e di eliminare eventuali ristagni d’acqua, poiché rappresentano luoghi ideali per lo sviluppo delle larve.
Condizioni climatiche e prevenzione
Il caldo afoso attuale crea condizioni favorevoli per il proliferare delle zanzare. Anche se tutti i casi di dengue finora registrati sono dovuti a punture avvenute all’estero, la zanzara tigre è ormai diffusa in tutta la Marca. Il direttore generale dell’Usl 2, Francesco Benazzi, pur sottolineando che non ci sono situazioni di emergenza, ribadisce l’importanza di eliminare qualsiasi possibile focolare di proliferazione per contenere il rischio di ulteriori casi.
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