“Critiche alla Fondazione Giulia Cecchettin: ‘Fare propaganda non basta, serve ascolto'”
Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha espresso il suo disappunto riguardo alla presentazione della fondazione che porta il nome della ragazza uccisa a Vigonovo. In un post su Instagram, ha sottolineato che sarebbe più utile ascoltare le voci delle donne anziché fare propaganda, per evitare che continui la triste statistica delle centinaia di donne uccise ogni anno in Italia.
Le sue parole sono state pronunciate durante l’evento di presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, in risposta alle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha citato un aumento di violenze sessuali legate all’immigrazione. Elena ha evidenziato il lavoro della fondazione nel supportare le vittime di violenza di genere e ha criticato il governo per non fare abbastanza in questo ambito, lasciando alle famiglie delle vittime il compito di agire.
“Un impegno per la memoria di Giulia e la lotta contro la violenza di genere”
Elena ha raccontato di un anno di dolore e lotta dopo la perdita di Giulia, sottolineando che la fondazione è nata per prevenire futuri episodi di violenza e supportare le donne in situazioni di abuso. Ha descritto il suo impegno come un processo di cambiamento sociale e ha espresso la speranza che nessun’altra famiglia debba vivere la stessa tragedia. La giovane ha ricordato la terribile telefonata che le ha annunciato la morte di Giulia, sottolineando l’importanza di mantenere vive le memorie delle vittime.
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