La Fieste de Patrie dal Friûl: un impegno per custodire e trasmettere alle nuove generazioni la propria identità
Trieste, 17 aprile – Durante la seduta del Consiglio regionale a Trieste, l’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha sottolineato che la Fieste de Patrie dal Friûl non rappresenta una celebrazione nostalgica, ma piuttosto un impegno rinnovato a custodire e trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza delle proprie radici e della propria identità. In particolare, la lingua friulana è vista come un elemento essenziale di questo patrimonio, e promuoverla nei contesti educativi, istituzionali e mediatici è considerato un dovere imprescindibile.
Roberti ha evidenziato che il Consiglio regionale ha istituito per legge la Fieste de Patrie dal Friûl nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare le origini, la cultura e la storia di autonomia del popolo friulano. Ogni anno, questa celebrazione si svolge in un luogo diverso del Friuli, e quest’anno è stata Sacile ad avere l’onore di ospitarla.
Roberti ha sottolineato che Sacile è un luogo simbolico in quanto nel 1366 il Parlamento della Patria del Friuli approvò le Constitutiones Patriae Fori Iulii, un corpus legislativo avanzato per l’epoca che regolava l’organizzazione politica, amministrativa e giudiziaria del territorio friulano. Queste norme garantivano diritti e responsabilità ai cittadini, creando un sistema giuridico autonomo e moderno.
L’assessore ha evidenziato che nel 1077 il Friuli riconobbe il Patriarcato di Aquileia come Stato autonomo, e per oltre tre secoli visse un periodo di unità e coesione sotto il principato patriarcale. Questo periodo ha contribuito a sviluppare una lingua comune, una cultura condivisa e un forte senso di appartenenza.
Roberti ha sottolineato che il Patriarcato rappresentava un esempio di pluralità e convivenza, in quanto oltre alla lingua friulana, venivano rispettate e tutelate le lingue e culture delle comunità slovene e di lingua tedesca.
Le iniziative delle scorse settimane, coordinate dall’ARLeF, hanno permesso di valorizzare ulteriormente la lingua friulana, le tradizioni e i valori del popolo. Il recupero della storia di Marcho da Moruzzo ha offerto una testimonianza di fierezza e coerenza fino al sacrificio estremo, rappresentando un monito per le generazioni attuali e future.
Roberti ha sottolineato che il Friuli Venezia Giulia, grazie alla sua autonomia speciale, ha dimostrato la possibilità di coniugare autogoverno e responsabilità, identità e apertura, tradizione e innovazione. L’obiettivo è offrire all’Italia e all’Europa un esempio di coesione nella diversità, di rispetto delle specificità e di solidarietà tra le comunità.
La Fieste de Patrie dal Friûl rinnova il senso di appartenenza che unisce il popolo friulano, ricordando che è custode di un’eredità preziosa fatta di istituzioni solide, pluralismo culturale e coesione sociale, un patrimonio che deve essere custodito, difeso e trasmesso. ARC/RT