Udine, 27 set – Un giorno di emozioni e riconoscimenti nella storica cerimonia di avvicendamento del comando della brigata alpina Julia. Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha espresso gratitudine e apprezzamento al generale Franco Del Favero, mentre ha dato un caloroso benvenuto al nuovo comandante, il generale Francesco Maioriello. L’evento, che si è svolto nella caserma di Prampero a Udine, coincide con il 75° anniversario dalla fondazione della brigata, un traguardo che sottolinea la lunga e illustre storia degli alpini.
Riconoscimenti e parole di gratitudine
Durante il suo intervento, Bordin ha rimarcato il valore degli alpini della Julia, sottolineando che “sono da sempre al servizio del nostro Paese”. Ha messo in evidenza le grandi capacità di sacrificio e impegno dimostrate nel corso degli anni, nonché il forte spirito patriottico testimoniato da numerosi atti di eroismo. “La loro è una presenza rassicurante per l’Italia e, in particolare, per il Friuli Venezia Giulia”, ha continuato Bordin, evidenziando come il legame con gli alpini sia particolarmente forte, come dimostrato dall’adunata nazionale dello scorso anno a Udine e dall’impegno quotidiano dei gruppi e delle sezioni dell’Ana.
Un passaggio di testimone significativo
Il presidente ha anche voluto ringraziare il generale Del Favero per il profondo legame instaurato con il territorio, un legame che si è manifestato anche attraverso collaborazioni con associazioni di volontariato come la onlus Progettoautismo Fvg. Al generale Maioriello, che non conosceva il Friuli Venezia Giulia ma è già rimasto colpito “dalla calda accoglienza ricevuta in questi primi giorni a Udine”, Bordin ha assicurato la vicinanza delle istituzioni.
Fedele a un copione consolidato, nonostante la pioggia battente, la cerimonia di avvicendamento ha toccato il suo apice emotivo con l’intervento di Del Favero. Il generale ha esordito in lingua friulana con un affettuoso “mandi a ducj” e ha voluto esprimere la sua gratitudine alla moglie e al padre, “andato avanti 7 anni fa”. Successivamente, ha ricevuto un encomio solenne dal comandante delle truppe alpine, il generale Michele Lisi, che ha ricordato i successi conseguiti durante i 14 mesi di comando.
Le sfide del nuovo comandante
Comandare la Julia comporta la responsabilità di guidare 5mila uomini di almeno quattro nazionalità diverse, distribuiti in tre diverse regioni, con compiti delicati in operazioni internazionali. Il generale Lisi ha riassunto che servono dunque capacità di leadership, innestati in una lunga tradizione di coraggio e sacrificio. Doti che il nuovo comandante Maioriello, esperto in particolare in materia giuridico-legale, si è ripromesso di “mettere a disposizione, sempre al servizio delle truppe alpine”.
Per l’uscente Del Favero, si prospetta ora, ha annunciato Lisi, un ruolo importante nello Stato maggiore dell’Esercito, un riconoscimento del suo impegno e dei risultati ottenuti. La cerimonia ha quindi rappresentato non solo un momento di celebrazione, ma anche una transizione significativa, segnata dalla continuità e dalla dedizione che caratterizzano la brigata alpina Julia.
Il legame con il territorio
Il forte legame tra la brigata alpina e il Friuli Venezia Giulia è un aspetto cruciale, come ha messo in evidenza Bordin. La brigata ha sempre svolto un ruolo fondamentale non solo in ambito militare, ma anche nella comunità locale. La collaborazione con associazioni come Progettoautismo Fvg testimonia questo impegno, sottolineando come gli alpini non siano solo soldati, ma anche cittadini attivi e impegnati nel sociale.
La cerimonia ha quindi avuto anche una dimensione comunitaria, con la partecipazione di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, che hanno voluto rendere omaggio al lavoro e ai sacrifici degli alpini. Questo evento ha contribuito a rinsaldare i legami tra la brigata e la popolazione locale, sottolineando l’importanza della solidarietà e del supporto reciproco.
In conclusione, il passaggio di comando della brigata alpina Julia rappresenta non solo un cambiamento ai vertici, ma anche un’opportunità per rinnovare e rafforzare il legame con il territorio, continuando una tradizione di servizio e dedizione che caratterizza da sempre gli alpini.
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