CASTELCUCCO (TV) – Inizia nel peggiore dei modi la stagione della caccia a Nordest. Ieri mattina, domenica 18 settembre, alle ore 11 un ciclista di 48 anni, D.B. le sue iniziali, residente a Fietta di Pieve del Grappa è stato colpito da un cacciatore a Castelcucco in provincia di Treviso mentre transitava in via Erega, in un tratto circondato da terreni.
Il pallino di piombo ha colpito il 48enne sulla fronte rimanendovi all’interno.
L’uomo è riuscito fortunatamente a chiamare il numero unico dell’emergenza per chiedere aiuto. Non è in pericolo di vita.
Non è ancora stato individuato il cacciatore, che al momento, non si esclude, non si sia nemmeno reso conto di quanto accaduto. Saranno le forze dell’ordine a tentare di risalire all’autore del gesto per attribuire eventuali responsabilità. Non sono mancate le polemiche nel primo giorno di apertura della caccia.
Il consigliere regionale del Pd Veneto, Andrea Zanoni, ha riferito: «serve l’obbligo di pettorine identificative per i cacciatori, ma manca la volontà politica. Se accadono episodi gravissimi come questo è perché c’è la volontà politica che accadono. Non a caso, a fronte di una lunga scia di casi analoghi ho proposto, in occasione della discussione sul Piano faunistico-venatorio, un emendamento sottoscritto dalla minoranza che prevedeva l’obbligo per i cacciatori di indossare delle pettorine con un numero alfanumerico così da isolare le mele marce che violano la legge. Questo è un caso emblematico perché con un sistema identificativo si sarebbe evitata la fuga a gambe levate del responsabile. La situazione è fuori controllo per colpa di irresponsabilità che sono anche politiche e per vuoti di intervento che consentono la caccia indiscriminata su terreni di proprietà privata. Quello della pettorina è uno strumento già introdotto in molti altri Stati. Senza contare gli esami di controllo che andrebbero fatti con regolarità a chi detiene il porto d’armi: ci sono persone che nonostante l’età avanzata non si sottopongono a verifiche da decenni. Una cosa inaccettabile, soprattutto perché le campagne sono meta sempre più frequente di persone che vogliono stare tranquillamente a contatto con la natura, senza rischiare di morire impallinati».
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