Dopo la presentazione dello scorso anno del progetto Blue Zone, frutto di un partenariato tra Regione Veneto, Unionmare Veneto, Venice Sands e Consorzio Serenissima come partner tecnico, si allarga ulteriormente l’iniziativa nata con il Protocollo Covid Protection certificato Asacert, per la sanificazione ecosostenibile indoor e outdoor degli stabilimenti balneari, con l’utilizzo di prodotti Ecolabel.
Le novità sono state presentate nel corso della cerimonia con cui sono stati consegnati gli attestati agli 11 stabilimenti balneari di Jesolo aderenti al progetto.
Per l’occasione erano presenti Eustorgio Pasqual, vice presidente dello stabilimento balneare Manzoni, primo stabilimento ad aderire all’iniziativa; il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, il presidente facente funzioni di Federconsorzi Arenili e in rappresentanza di UnionMare Veneto, Antonio Facco, il presidente di Venice Sands, Luigi Pasqualinotto, il direttore dell’unità operativa medicina turistica dell’Ulss4, Sebastiano Maso, oltre alla presidente della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto Roberta Nesto e all’assessore regionale Francesco Calzavara.
BlueZone è un processo certificato di sostenibilità ambientale e di sanificazione a disposizione del mondo turistico, per il mondo balneare, come per quello della montagna e degli hotel.
«Oggi sono stati consegnati gli attestati agli 11 stabilimenti balneari di Jesolo aderenti al progetto – ha spiegato Christian Rampazzo, responsabile ricerca e sviluppo –, dopo le altre tappe della costa veneta come Caorle e Bibione, indice che la progettualità si sta consolidando sempre di più».
Dalle spiagge, infatti, già dal Natale dello scorso anno il progetto ha coinvolto anche le strutture di montagna, con la convenzione sottoscritta da Confindustria Belluno Dolomiti per la certificazione di qualità all’interno degli impianti di risalita.
Ma nuovi sviluppi riguardano ulteriormente il progetto: «Stiamo codificando le ultime procedure anche per i protocolli indoor con Federalberghi Veneto – continua l’ingegner Rampazzo –, con i dimensionamenti per le camere d’albergo piuttosto che le sale da pranzo.
Altro passo avanti saranno poi i nuovi protocolli del benessere certificato, “Well-being”, che sarà la novità del 2023.
La necessità è quella di comunicare al livello internazionale che siamo attenti al benessere nel nostro turista a 360°. Anche per questo abbiamo chiesto e ottenuto da Booking di inserire il flag del “servizio sanificazione certificata” all’interno dei portali di prenotazione. Chi ce l’ha a disposizione parte avvantaggiato. E noi siamo già pronti per il turismo del futuro».
Ulteriore evoluzione è il progetto BlueSPəace, che guarda invece a una smart beach 4.0, la spiaggia del futuro. «Mettiamo a disposizione un arenile con apertura e chiusura automatica degli ombrelloni controllati a distanza – conclude Rampazzo –, lettini emozionali polisensoriali, cassaforte integrata, illuminazione notturna della spiaggia attraverso coreografie di luci, schienalino per il lettino, docce e servizi igienici autopulenti intelligenti e polivalenti».
È ormai chiaro che il modo di fare vacanza è cambiato per sempre. L’ospite cerca sempre più un’esperienza indimenticabile, ma anche sicura. E l’innovazione, in questo senso, è fondamentale.
Ecco quindi che i punti di forza del progetto sono molteplici, ma vanno in un’unica direzione: quella di garantire un benessere certificato nell’ospitalità. BlueZone e BlueSPəace diventano quindi una carta fondamentale per la spiaggia degli anni a venire considerate le sfide delle aste a evidenza pubblica. Come anche il processo di transizione sostenibile dell’agenda Onu 2030.
«Siamo trasparenti nei confronti dei nostri ospiti e cerchiamo di far capire che qui possono trovare un sistema di sanificazione che è il fiore all’occhiello della costa – ha aggiunto Antonio Facco, presidente facente funzioni di Federconsorzi Arenili e componente Unionmare Veneto –. Anche perché la sicurezza sanitaria concorre ad attrarre turismo e su questo l’aspetto sanitario è fondamentale, come abbiamo visto negli ultimi due anni di pandemia».
A dare sostegno all’iniziativa anche la Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, che ha inserito il progetto Blue Zone all’interno del “Summit del Mare – Costa veneta green lab”.
Scopo dell’iniziativa è creare un’identità di vedute tra comunità locali, per trovare gli stimoli necessari a effettuare un gioco di squadra che renda sempre più attrattivo e forte un territorio vocato al turismo, un comparto così determinante per l’economia italiana e per il quale si ritiene strategica la coordinazione di attività sistemiche per tutto il settore.
«È fondamentale che tutta la costa veneta abbia degli obiettivi comuni, pur declinando la propria offerta ognuno con progetti differenti – ha concluso Roberta Nesto, Presidente della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto –. In questo momento ogni località sta promuovendo il proprio prodotto turistico, ogni comune sta ampliando la propria promozione anche istituzionale, quindi, anche con questo progetto siamo nella strada giusta che punta a un rafforzamento della costa veneta, andando incontro a quei principi dell’agenda 2030 dell’ONU che riguardano la sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale e sanitaria. I must su cui tutti noi puntiamo».
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