Finché non ci sarà un vaccino, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, “le misure nazionali” di distanziamento sociale “sono inevitabili” e rappresentano “l’unico strumento possibile per abbassare l’indice del contagio e creare un maggiore controllo”.
“E’ inevitabile che creino sacrifici e restrizioni sul piano economico e sociale”, ma i blocchi “dimostrano di funzionare” e “nella giornata di oggi saranno presentati i nuovi dati: la nostra speranza è che il tasso di Rt tenda ancora a una fase decrescente in modo che in qualche settimana possa avere effetti positivi sui nostri presidi sanitari che subiscono ancora moltissima pressione”.
C’è attesa dunque in particolare per la regione Veneto dove potrebbe essere riconfermata la fascia gialla oppure il rischio di essere declassata in zona arancione.
Il governatore del Veneto Luca Zaia ieri durante la conferenza stampa con i giornalisti si è detto molto speranzoso e fiducioso in quanto i dati in possesso indicano una situazione quasi stazionaria e non un quadro in peggioramento.
Attesa anche per il Friuli Venezia Giulia che dovrebbe rimanere secondo le iniziali indicazioni del ministro Speranza zona arancione per almeno 15 giorni, ma non è escluso, se oggi emergeranno numeri sfavorevoli, il passaggio in zona rossa.
Vaccino: Speranza, prime dosi inizio 2021 a personale ospedali
“Se i processi di valutazione dei vaccini saranno compiuti nelle prossime settimane, potremmo essere nelle condizioni già nella prima fase del 2021 di avere le prime dosi” e “i primi soggetti beneficiari dovrebbero essere coloro che nei presidi sanitari e negli ospedali sono in prima linea per poi passare alle persone più fragili”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del seminario online “L’Unione europea alla sfida del Covid-19” organizzato dalla Commissione e dal Parlamento europeo.
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