Il mercato delle criptovalute in Italia presenta un quadro piuttosto complesso, caratterizzato da alcuni segnali contrastanti, divisi tra la crescita degli utenti e il calo complessivo dei valori economici coinvolti. A marzo, il numero di italiani in possesso di crypto ha superato quota 1,7 milioni, registrando un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma un interesse molto forte nel settore da parte degli investitori privati, nonostante una generale contrazione dei valori associati al mercato.
Le criptovalute in Italia: i dati dell’OAM
Il valore complessivo delle criptovalute in possesso degli utenti italiani ha subito una diminuzione importante, scendendo a 2,5 miliardi di euro. Rispetto al 2024, si osserva un calo del 18%. Questa tendenza si riflette anche nella media dei portafogli individuali, che si attesta intorno ai 1.440 euro per utente. L’inversione di tendenza sul fronte patrimoniale può essere attribuita in parte alla volatilità dei mercati, ma anche ad un atteggiamento più prudente da parte degli investitori.
Il numero di fornitori di servizi legati agli asset virtuali, identificati come VASP e iscritti al registro nazionale, è sceso da 166 a 140 unità, con una contrazione del 16%. Di contro, nonostante questa diminuzione, i clienti serviti da tali operatori sono aumentati dell’8%. Significa che è attualmente in corso un processo di concentrazione del mercato, con una maggiore quota di utenti che si affida ad un numero ristretto di intermediari, verosimilmente più solidi o attrattivi in termini di servizi offerti.
Le criptovalute in Europa: l’indagine
Se si sposta l’attenzione a livello europeo, i dati cambiano. Online è possibile trovare un approfondimento sullo studio di BTS e Zed Consulting, utile per chiarire appieno la situazione. Nello specifico, analizzando 13 paesi europei e un campione di 10.000 investitori, emergono alcuni trend da segnalare. Ad esempio, si stimano circa 25 mila miliardi di euro investiti in crypto, da parte di 411 milioni di soggetti, privati o istituzionali. In secondo luogo, sempre più utenti acquistano criptovalute, tanto che un investitore retail su sette possiede già le crypto nel proprio portafoglio.
Ci sono alcuni soggetti che scelgono di puntare soprattutto su alcune opzioni in particolare. Sebbene il valore Bitcoin sia molto variabile, come si evince tenendo sotto controllo i grafici, il 15% degli investitori retail punta esclusivamente su questa valuta digitale, ignorando le altre. In realtà esiste anche una larga fetta del mercato che diversifica acquistando altre criptomonete: in tal caso si arriva al 29% degli investitori retail. Infine, sembra che la strategia speculativa sulle crypto sia in calo, al punto che il 43% degli investitori utilizza questi asset con un obiettivo a lungo termine.
Gli altri dati sul mercato italiano delle cripto
La quasi totalità degli investitori crypto in Italia è rappresentata da persone fisiche, con una quota pari al 99,9%. La fascia d’età maggiormente coinvolta nel mercato è quella tra i 18 e i 29 anni, che rappresenta il 37% del totale. In realtà i portafogli più consistenti sono prevalentemente in possesso degli utenti compresi tra i 40 e i 60 anni: ciò conferma una maggiore capacità di investimento, da parte di una fascia di popolazione con redditi mediamente più elevati.