La difficoltà di reperire personale nel settore turistico è un problema sempre più pressante, come evidenziato da Roberto Dal Cin, presidente nazionale di Confapi Turismo e di Confapi Jesolo. Le dichiarazioni arrivano in seguito alla pubblicazione del report “Tartufi/60” dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, che analizza la domanda di lavoro stagionale nelle aree turistiche del Veneto.
Un mercato in crescita ma con criticità
Nonostante la crescita degli assunti e dei posti di lavoro nel turismo, il settore continua a caratterizzarsi per un elevato utilizzo di lavoro stagionale. Le aziende si trovano spesso a fronteggiare una scarsità di offerta lavorativa che compromette quasi la metà delle entrate previste. Questo contesto richiede un cambio di strategia per attrarre lavoratori, come sottolinea Dal Cin.
«Dobbiamo adottare misure per prolungare la stagione lavorativa e attrarre personale», afferma. «È fondamentale potenziare le collaborazioni con scuole, centri di formazione professionale e ITS, formando i lavoratori del futuro». La formazione deve includere anche corsi specifici per personale straniero e over 30, oltre alla creazione di strutture per accogliere manodopera da località distanti.
Dati sull’occupazione nel turismo veneto
Nel 2023, sono stati assunti 66 mila lavoratori con contratto a tempo determinato nelle principali aree turistiche del Veneto, con la maggior parte impiegata sulla Costa veneta (23 mila) e nelle città d’arte come Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza (22 mila).
Il 50% dei lavoratori stagionali ha meno di 35 anni, e circa la metà di questi è impiegato come cameriere (28,9%) o come personale non qualificato (21,6%). Gli stranieri rappresentano il 30% del totale, con distribuzioni variabili tra le diverse aree turistiche.
Riflessioni sul futuro della stagionalità
Dal Cin conclude sottolineando l’importanza di allungare la stagione turistica per aumentare la domanda di personale. «L’accorciamento delle stagioni rappresenta un freno per i lavoratori, che possono orientarsi verso altre opportunità lavorative», afferma. La situazione richiede un’attenzione costante, con il Ministero del Turismo, per trovare soluzioni efficaci che possano affrontare le sfide attuali del mercato del lavoro.
Se il 40,7% dei lavoratori a tempo determinato risiede nello stesso comune in cui lavora, è evidente l’aumento di lavoratori provenienti da distanze superiori ai 50 km, il che sottolinea ulteriormente la necessità di una strategia più efficace per attrarre e mantenere personale nel settore turistico.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni