La partenza della Dakar: la sfida tra la voglia di vincere e la consapevolezza della realtà
“Tre due uno. Gas. Dakar partita. Quando il cronometro parte, inizia il gioco della lotta interna fra la voglia di arrivare prima degli altri e lo spirito di conservazione che ti ricorda che sei anche un marito, padre, imprenditore, figlio etc. Il pilota vero guarda solo alla pista e al tempo, lui vive di presente assoluto, mentre io effettivamente non sono il vero pilota. Ho un approccio romantico, forse dato dall’età, dalle responsabilità o forse dalla consapevolezza che non sono un pilota veloce. Prima in mensa un mio amico italiano, non faccio nomi, Tommaso Montanari, per descrivermi a un suo collega Francese mi ha definito un escargot. Mi sono messo a ridere non mi ha offeso perché rispetto a loro due professionisti è la realtà”, racconta Iader Giraldi, che quest’anno partecipa alla Dakar rally in Arabia Saudita.
La prima tappa della Dakar: un inizio prudente ma pieno di adrenalina
“Però oggi nel prologo chiuso in posizione 126 su 140 partenti nei diversi momenti che mi sono soffermato andavo oltre i 120 km/h su un terreno di sabbia e che non conoscevo. Si poteva fare meglio ma meglio non rischiare. La gara è lunga e mente e corpo devono abituarsi a questo nuovo stato. Chilometri in spazi aperti pieno di sabbia e roccia non sono il territorio abituale. Il podio di partenza lo abbiamo attraversato e come io tanti piloti italiani e fra questi Danilo Petrucci con cui ho pranzato l’altro giorno. Danilo che tutti conoscete campione di moto gp e superbike è rimasto folgorato tre anni fa da questa gara. Oggi è partito in Camion per vivere l’esperienza da un altro punto di vista. Se non è romanticismo questo. Allora il mio approccio non è totalmente sbagliato. Comunque domani si vedrà, perché i 420 km di sassi e ghiaia che ci aspettano più un centinaio di trasferimento metteranno subito a dura prova cartilagini, concentrazione e mezzo. Ma non vedo l’ora così da portarvi dentro all’avventura con qualche bella cartolina scritta fra la polvere e le montagne”.