POZZUOLO DEL FRIULI (UD) – Nel comune di Pozzuolo del Friuli, una storia di Resistenza e sofferenza ha finalmente visto la luce grazie al ritrovamento del diario di Eligio Zuriatti, scritto durante gli anni di internamento. La storia di Zuriatti, un internato militare non collaborazionista, è rimasta per decenni nascosta, fino a quando, nel 2023, la figlia Paola ha trovato il diario che ha permesso di riscoprire l’esperienza di vita del padre, di ricordare gli orrori patiti nei campi di concentramento e di celebrare nel modo migliore gli ottant’anni dalla Liberazione. La vicenda è stata condivisa durante la cerimonia organizzata dal Comune di Pozzuolo, dove il passato di Zuriatti è stato finalmente raccontato.
L’internamento e la lotta per la sopravvivenza
Eligio Zuriatti, nato a Premariacco nel 1912 e morto nel 1977, fu catturato il 8 settembre 1943 dai tedeschi mentre si trovava nel sud della Francia. Durante il suo internamento, fu trasferito in quattro diversi campi di concentramento. Il diario che ha trovato Paola documenta il calvario vissuto da suo padre, dalla fatica del lavoro forzato nei campi e nelle fabbriche fino ai bombardamenti. La sua più grande preoccupazione, come riportato nel diario, era la paura che gli potessero portare via le scarpe, un bene prezioso in quelle condizioni. Sebbene il 30 marzo 1945 abbia segnato la sua liberazione grazie all’intervento delle truppe americane, le difficoltà e la sofferenza non finirono lì, con Zuriatti che dovette affrontare le difficoltà psicologiche dell’esperienza traumatica vissuta.
La ricerca della verità e la riscoperta della memoria
Il ritrovamento di certificati tra i documenti ufficiali ha dato a Paola la possibilità di approfondire la conoscenza delle esperienze del padre, portando alla luce una parte del suo passato che era rimasta nascosta. La vera svolta è arrivata grazie ai documenti trovati negli archivi dello Ufficio documentale dell’Esercito. Questi certificati hanno permesso a Paola di tracciare la vera storia di Eligio, un uomo che visse in silenzio i suoi anni di prigionia, senza mai nutrire rancore nei confronti di chi lo aveva fatto soffrire. Nel raccontare la storia del padre, Paola ha avuto modo di comprendere meglio le difficoltà che Eligio aveva affrontato, tra cui la fame e la continua ricerca di un modo per tornare a casa.
Cerimonia dell’80° anniversario della liberazione
Durante la cerimonia organizzata per l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la storia di Eligio Zuriatti è stata finalmente raccontata al pubblico. L’incontro ha visto la partecipazione di diverse autorità locali, tra cui il sindaco Gabriele Bressan, e Marco Chiavon, referente dell’associazione Officina delle Memorie. Il pubblico ha ascoltato in silenzio il racconto della vita di Eligio, che ha ricevuto la Medaglia d’Onore alla Memoria. La cerimonia è stata un momento di riflessione sulla memoria storica e sull’importanza di tramandare queste esperienze alle nuove generazioni.
L’Importanza di mantenere viva la memoria
L’incontro non si è limitato solo a un racconto del passato, ma ha sottolineato la necessità di mantenere viva la memoria storica della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza. La storia di Eligio Zuriatti è solo una delle molte che riguardano i 650.000 militari italiani internati, storie spesso dimenticate che, finalmente, stanno emergendo grazie alla dedizione di chi, come la figlia Paola, ha voluto scoprire e raccontare il passato dei propri familiari. La cerimonia ha offerto uno spazio per onorare chi, durante quegli anni di guerra, ha lottato e sofferto per la libertà e la giustizia.