La notte tra venerdì e sabato 21 gennaio lo scrittore Pino Roveredo ci ha lasciato, dopo una lunga malattia.
Nato nel 1954, l’autore Roveredo è morto all’età di 69 anni, dopo il decadimento delle sue condizioni generali di salute che negli ultimi mesi erano peggiorate rapidamente. Era ricoverato da alcuni giorni in una struttura sanitaria nella Pineta del Carso a Trieste.
Ha vissuto un’infanzia difficile e ha dovuto affrontare anche i problemi causati dall’alcolismo. Il suo debutto letterario risale al 1996 con l’autobiografico “Capriole in salita”, che gli ha permesso di farsi conoscere dal grande pubblico.
Nel 2021 si era candidato a consigliere comunale di Trieste con una lista civica, Punto Franco.
Oltre ai romanzi e ai racconti, ha scritto molte opere teatrali. Pino Roveredo ha sempre messo al centro della sua opera l’uomo, nella sua fragilità e nei suoi bisogni, come gli abbandonati, i reietti, i deboli e i vinti, tutti coloro che hanno un disperato bisogno d’amore, non quello commercializzato, ma quello solidale e necessario. Ma ha anche descritto le potenzialità straordinarie dell’uomo.
Con “Mandami a dire” (Bompiani), nel 2005, ha vinto il Premio Campiello come miglior romanzo dell’anno.
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