Sono mesi cruciali quelli che aspettano Veneto, Friuli e Trentino. Il futuro prossimo deve infatti vedere la ripresa del tessuto economico territoriale, un auspicio e un’opinione largamente condivisa dagli osservatori del settore.
Ne sono convinti gli esperti di EGOInternational (www.egointernational.it), che concentrano la loro analisi sull’export e sulle sue potenzialità per la crescita e la ripresa economica.
Le recensioni dell’agenzia di consulenza per l’internazionalizzazione pongono infatti l’accento sul ruolo della vendita all’estero per il fatturato e il raggiungimento degli obiettivi delle PMI più intraprendenti. Insieme alle recensioni dedicate all’economia nazionale, EGO International condivide anche opinioni e focus specifici sulla realtà del nord-est. Da sempre, infatti, l’export e la vendita all’estero sono per le imprese di Veneto e Friuli Venezia Giulia canali di crescita importantissimi.
Il territorio è uno dei più importanti del Belpaese per quanto concerne la capacità delle imprese di interfacciarsi con successo con i mercati internazionali. Stando alle recensioni e ai numeri dell’ISTAT, infatti, il Veneto rappresenta la terza regione – subito dopo Lombardia ed Emilia Romagna – per contributo percentuale all’export nazionale (13.6% del totale).
Se al dato si sommano i valori di Friuli (3.1%) e Trentino (1,9%), appare chiaro come il Nordest ricopra un ruolo importantissimo nel contesto della vendita di prodotti Made in Italy oltre confine.
Recensioni osservate con interesse e riprese da EGOInternational, che evidenzia, all’interno del variegato tessuto produttivo locale, i settori d’eccellenza. Spiccano le macchine utensili, esportate specialmente nei Paesi dell’Unione Europea, ma anche la moda – con i distretti della calzatura di Montebelluna e del Brenta, e il tessile di Schio – e l’enologia.
Aveva fatto notizia, infatti, il recente sorpasso del Prosecco che in mercati come quello britannico e statunitense superava per ettolitri il ‘rivale’ Champagne francese.
Un risultato storico segnalato anche dalle recensioni di EGO International, che evidenziava le caratteristiche che hanno fatto la forza della bottiglia simbolo dell’enologia del nord-est: una buona qualità, un prezzo competitivo e la capacità di conquistare il palato dei clienti anglofoni. Ottime performance anche per il settore del legno del Friuli, capace di occupare oltre duemila aziende per un fatturato complessivo che supera i 3 miliardi.
Ripartire dall’export: una strada percorribile
La prospettiva di puntare maggiori risorse e impegno nella vendita all’estero è caldeggiata dalle opinioni degli esperti. Si tratta, secondo i commenti e le opinioni di EGO International, di una strategia sicuramente interessante per garantirsi un canale di vendita alternativo a quello domestico.
Un’opzione che, però, richiede impegno e capacità imprenditoriali certamente ben assodate. Le aziende che per la prima volta si rivolgono ai mercati oltreconfine devono infatti misurarsi con una realtà che può essere molto differente da quella italiana: regolamenti, diversi standard di produzione, specificità culturali, possono rappresentare una sfida per chi opera in settori particolari o per chi si rivolge a mercati diversi da quelli europei, più affini al nostro.
Si tratta dunque di approntare una strategia che possa disegnare un percorso preciso per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Molto, nei prossimi mesi, dipenderà dalla capacità delle nostre imprese di affrontare con successo le nuove sfide dei mercati globali.
Viste le opinioni degli osservatori e le ottime performance passate delle PMI e delle aziende del triveneto, ci sono le basi per sperare in un futuro di crescita. Un futuro nel quale la capacità di competere globalmente con il Made in Italy avrà un peso ancora maggiore.
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