La Procura di Prato ipotizza omicidio colposo plurimo, lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo, in seguito all’esplosione avvenuta nell’area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze) il 9 dicembre. Il procuratore Luca Tescaroli ha nominato tre medici legali per l’autopsia sulle cinque vittime, di cui solo una è stata identificata ufficialmente. Le indagini coinvolgono anche due esperti in esplosivi per rispondere ai quesiti sull’innesco e le procedure di sicurezza del deposito.
Eni ha collaborato strettamente con l’autorità giudiziaria per individuare le cause dell’esplosione, mentre la Procura segue anche il fronte delle lesioni provocate dall’incidente. Tre persone ferite sono ancora ricoverate in gravi condizioni. Un omaggio alle vittime è previsto per il 11 dicembre, con l’estensione del lutto cittadino e regionale.
I sindacati hanno proclamato uno sciopero generale provinciale come segno di solidarietà alle vittime. Il sottosegretario all’Interno con delega ai vigili del fuoco ha evidenziato la necessità di rispetto per le norme di sicurezza sul lavoro. Sul fronte ambientale, l’esplosione di idrocarburi non ha causato danni significativi.