Cosa succederebbe se Fratelli d’Italia dovesse dire addio alla fiamma tricolore?
Quali sarebbero le conseguenze di una tale decisione per il partito politico Fratelli d’Italia? Si tratterebbe di una mossa vantaggiosa o controproducente? Dopo le dichiarazioni del ministro Luca Ciriani al Foglio, l’Adnkronos ha intervistato il giurista Gabriele Maestri, esperto di simboli di partito, per capire quali effetti potrebbe avere sull’organizzazione fondata da Giorgia Meloni l’abbandono della storica fiamma, eredità del Msi. Secondo Maestri, “I militanti con una lunga storia potrebbero sentirsi privati di un pezzo importante della loro esperienza politica, ma difficilmente abbandonerebbero il partito per questo motivo”.
Impatto sulla base elettorale
Per i sostenitori di Fratelli d’Italia che hanno iniziato a sostenere Meloni più recentemente, l’eliminazione della fiamma potrebbe essere vista in modo positivo: “I nuovi militanti e gli elettori potrebbero non percepire un cambiamento significativo; anzi, potrebbero apprezzare la scomparsa di un argomento spesso usato contro Fdi, con l’obiettivo di costruire un partito conservatore moderno anche dal punto di vista grafico”, spiega Maestri. Originariamente, il simbolo di Fdi non includeva la fiamma: “Il partito è nato senza di essa. La fiamma è stata aggiunta su richiesta della Fondazione An per proteggere il simbolo da utilizzi non autorizzati: ora, più di dieci anni dopo, potrebbe non esserci più la stessa necessità. Sarebbe interessante vedere se verrà scelto un nuovo simbolo, magari basato sul leone dei Conservatori e riformisti europei, o se si deciderà di non rappresentare più quelle idee politiche”, conclude Maestri.
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