UDINE / VERONA – Una sorprendente vicenda di evasione ha avuto luogo il 13 settembre scorso, quando un 36enne residente in provincia di Udine ha deciso di disfarsi del suo braccialetto elettronico, strumento di monitoraggio che gli era stato imposto a seguito di un furto aggravato. Questa azione ha portato l’uomo a fuggire dalla sua abitazione, rendendosi di fatto irreperibile.
L’evasione
Il soggetto, già noto alle Forze dell’Ordine, ha messo in atto il suo piano di fuga con una certa disinvoltura. Dopo essersi liberato del braccialetto, ha intrapreso un viaggio verso Verona. I Carabinieri della Sezione Radiomobile, attivi in un servizio di controllo del territorio focalizzato sul centro storico scaligero, hanno ricevuto la segnalazione di un individuo corrispondente alla sua descrizione. Il 14 settembre, i militari hanno individuato il fuggitivo tra gli avventori di un noto bar del centro.
La cattura in un bar veronese
Il giorno successivo alla sua fuga, l’uomo è stato rintracciato dai Carabinieri, i quali hanno immediatamente proceduto all’arresto in flagranza di reato. La scena ha sorpreso non solo i presenti nel locale, ma anche le autorità.
Le conseguenze legali
Dopo le formalità di rito e l’informativa alla Procura della Repubblica di Verona, il 36enne è stato trasferito presso il carcere di Montorio, dove ora rimarrà a disposizione delle autorità competenti. Questo evento ha riacceso il dibattito sull’efficacia delle misure di sorveglianza elettronica e sulla necessità di rafforzare i controlli per prevenire situazioni simili in futuro.
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