CLES (TRENTO) – Una complessa e articolata operazione dei Carabinieri ha permesso di sventare una lunga scia di furti in abitazione che ha colpito la Val di Non tra maggio e ottobre 2023. Due persone sono finite in manette, fermate rispettivamente a Telve Valsugana e a Genova Sampierdarena.
L’indagine, ribattezzata “Insolent”, è stata coordinata dal comando provinciale dei Carabinieri di Trento e condotta dal Nucleo operativo di Cles. La scelta del nome deriva dal comportamento arrogante e temerario dei ladri, capaci di penetrare nelle case anche quando i proprietari erano presenti, dimostrando un’audacia fuori dal comune.
Due blitz simultanei all’alba e arresti
Dopo mesi di indagini minuziose, incrociando tabulati telefonici e centinaia di ore di filmati di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a risalire a parte del gruppo. Lunedì 5 maggio, alle prime luci dell’alba, due blitz simultanei sono stati condotti in Trentino e Liguria, con l’esecuzione di misure cautelari disposte dal gip di Trento.
Gli obiettivi principali: abitazioni isolate
La banda, composta da soggetti ben organizzati, prediligeva case isolate, spesso in località periferiche e difficili da controllare rapidamente. In 15 casi i ladri sono riusciti a entrare, portando via gioielli, denaro contante e in un’occasione anche buoni fruttiferi, per un valore stimato intorno ai 100 mila euro.
In altri 8 episodi, invece, i furti sono stati interrotti grazie alla presenza dei proprietari o al tempestivo intervento dei carabinieri. Tra i comuni maggiormente colpiti: Ville d’Anaunia (6 furti), Predaia (4), Amblar Don, Romeno, Borgo d’Anaunia, Novella (2 ciascuno), Campodenno, Denno, Livo, Contà e Sarnonico. Un colpo particolarmente emblematico ha visto come bersaglio una casa canonica in alta Val di Non.
I ladri usavano anche automezzi immatricolati all’estero
In un’occasione, per sfuggire all’inseguimento dei Carabinieri, i ladri hanno abbandonato la loro auto, dileguandosi tra i meleti della valle. Nella notte hanno poi rubato un Suv a Vigo di Ton, usando il veicolo per fuggire dalla zona. Questo episodio ha evidenziato non solo la determinazione del gruppo, ma anche la loro capacità di adattarsi rapidamente alle situazioni più complesse.
Il modus operandi del gruppo prevedeva l’utilizzo di arnesi da scasso, flessibili, mole a disco e altri strumenti professionali per aprire casseforti. Durante le perquisizioni, sono stati ritrovati anche passamontagna, frontalini e attrezzi specifici, ulteriore prova del livello di preparazione dei malviventi.
Per confondere le indagini, i ladri usavano veicoli immatricolati all’estero, difficili da collegare direttamente a loro. Questo stratagemma, unito alla frequente variazione dei mezzi utilizzati, ha complicato notevolmente l’identificazione.
Le indagini proseguono
Nonostante i due arresti, gli inquirenti ritengono che la banda possa essere più estesa e che altri episodi non ancora scoperti siano riconducibili allo stesso gruppo. Le indagini, dunque, proseguono senza sosta, con l’obiettivo di identificare tutti i responsabili e restituire tranquillità alla val di Non.