È con queste parole che Giandomenico Basso, pluricampione italiano ed europeo rally e oggi portavoce del comitato organizzatore della prima edizione dell’Adriatic Champions Race in programma a Jesolo il 26-27 novembre prossimi, saluta piloti e appassionati coinvolti nel progetto.
Un’idea nuova che promette di segnare una svolta nel panorama del fine stagione dei rally tricolori: “Dopo molti anni di gare, eccomi dall’altra parte della barricata. Non ho ancora intenzione di appendere il casco al chiodo, ma devo ammettere che inserirmi in un gruppo organizzatore di una gara, pur con una veste diversa da quella dei classici rally, è stato sicuramente stimolante. Nei giorni
26-27 novembre a Jesolo si disputerà il primo “Adriatic Champions Race – Attilio Bettega Tribute 2022”, una formula sperimentale, una gara ad inseguimento con due vetture in contemporanea su un circuito cittadino ricavato nella “Arena Sparco Circuit”, attorno alla zona della Pineta di Jesolo. Per tutto il comitato organizzatore, e dunque anche per me, è stato un onore aver avuto l’opportunità di poter pianificare questo evento proprio a Jesolo, località non solo balneare ma che negli ultimi anni è diventata un polo attrattivo su molteplici fronti, non ultimi quelli sportivi. Fin da subito c’è stata una grande sinergia con il Comune di Jesolo, che ha creduto nel progetto. Per questo abbiamo ritenuto di dover ripagare tale fiducia impegnandoci a fondo per realizzare una manifestazione di alto livello. Un livello dimostrato in primis dal valore dei piloti in gara, provenienti dal panorama nazionale ed internazionale. Non nascondo poi come il Tributo che dedicheremo ad Attilio Bettega mi emozioni in modo particolare: ho un forte rapporto con Alessandro, figlio di Attilio. È una grande persona e un grande pilota che avrebbe meritato molto più sostegno quando ha iniziato a correre, dimostrando subito di saper andare fortissimo. E poi, per noi Attilio è una leggenda e la storia del nostro sport: la sua scomparsa mi ha impedito di conoscerlo ed è un grande dispiacere che mi porto dietro. Conoscendo suo figlio, anche lui doveva essere una persona straordinaria”.
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