Durante lo svolgimento a Reggio Emilia del 32° Congresso Nazionale ANOTE-ANIGEA (Società scientifica degli infermieri che si occupa di endoscopia in tutte le sue branche, dalla gastroenterologia alla pneumologia e urologia), l’elaborato degli Infermieri della Gastroenterologia di Udine è risultato vincitore della sessione Poster.
Il lavoro presentato è relativo al programma di formazione infermieristica post-laurea denominato “IBD nurse case manager” che, nell’ambito di una rete multidisciplinare e multiprofessionale, valuta l’attività degli infermieri “dedicati” alla gestione delle IBD.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (acronimo inglese di IBD-Inflammatory Bowel Disease) indicano fondamentalmente due tipi di patologie: la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Si tratta di due malattie croniche a carattere infiammatorio e con decorso clinico alterno caratterizzato sia da periodi di riacutizzazione sia da periodi di remissione.
Le IBD sono malattie molto complesse, che colpiscono nella maggior parte dei casi persone giovani. Oltre all’apparato gastrointestinale, possono interessare anche altri organi (ad es. le articolazioni, l’occhio, la pelle e il fegato). Circa il 25% dei pazienti necessitano, nel corso della loro vita, di terapie avanzate con farmaci biotecnologici che vengono somministrati per via endovenosa o per via sottocutanea.
L’ambulatorio dedicato alla IBD della Gastroenterologia di Udine, il cui referente è il dr. Marco Marino coadiuvato da altri 3 gastroenterologi, segue oltre 1200 pazienti. A coordinare il lavoro dei Gastroenterologi e delle altre figure professionali coinvolte (chirurgo, radiologo, psicologo, reumatologo, dietista ecc) sono gli infermieri “dedicati” della Gastroenterologia il cui ruolo in questi anni ha contribuito a migliorare i percorsi nelle IBD con standard di cura di alta qualità.
“Questa è la sanità pubblica che funziona” commenta Arianna Martinis, coordinatrice infermieristica della Piastra Endoscopica “una sanità che vede una stretta collaborazione tra infermieri e medici per un obiettivo comune: il benessere dei nostri pazienti”.
“Esprimo sentimenti di apprezzamento e gratitudine per il meritato riconoscimento nazionale agli Infermieri dell’Endoscopia di Udine, per il progetto innovativo di buone pratiche organizzative ed integrazione multiprofessionale” conclude Debora Berretti, Direttore della SOC di Gastroenterologia, “e mi auguro che il progetto continui, si ampli e possa fungere da modello anche per altre realtà”.
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