Un ciclo di appuntamenti promossi dal Comune di Grado e ispirati al tema della cultura del mare in un assaggio di racconti per celebrare la storia e il paesaggio dell’Isola del Sole. È la proposta nuova e interessante che viene offerta online a turisti e cittadini nel terzo fine settimana di settembre (da venerdì 17 a domenica 19) attraverso gli incontri con autori, presentazione di libri, conferenze su temi di carattere storico, archeologico e ambientale. Scrittori e illustratori per ragazzi, archeologi, storici, studiosi di letteratura contemporanea da diverse prospettive racconteranno la propria esperienza, sulla scia dei versi del cantore di Grado per eccellenza, Biagio Marin.
Il mare fa salpare, ma nello tempo è approdo, in un abbraccio di culture e idee diverse che, insieme, come tante onde, partecipano alla composizione di un unico grande quadro cangiante.
La rassegna vede collaborare con il Comune di Grado: l’Erpac, GO!2025, il Centro Studi Biagio Marin e la Fondazione Aquileia. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno online e potranno essere seguiti liberamente sulla pagina Fb del Comune di Grado.
IL PROGRAMMA
venerdì 17
La biblioteca Civica Hortis di Trieste può essere considerata la memoria storica della città. Conserva, infatti, libri, periodici, stampe e carteggi relativi alla cronaca della città e del suo circondario, della regione, con i confini odierni e quelli storici, che illustrano la vivacità imprenditoriale e civica dei suoi abitanti e le vicende che hanno attraversato i vari secoli. Conserva anche un importante Fondo Storico di libri per ragazzi, che testimonia l’attenzione che veniva riservata ai più giovani, alla loro educazione e i modelli consolidati dalla tradizione a cui bisognava attenersi. Le “pillole” che verranno proposte non sono certamente esaustive della varietà dei documenti catalogati, ma solo un piccolo esempio di quanto, anche in ambito di divulgazione scientifica, veniva offerto ai ragazzi.
Ore 17.30. Il relitto Grado 1 e le risorse del mare in età romana
Intervengono: Rita Auriemma, Università del Salento; Dario Gaddi, ArcheoTest; modera Stefano Bizzi, redattore de Il Piccolo.
Gli archeologi presentano i resti lignei dello scafo e il carico della nave di età romana imperiale, rappresentativa di commerci e circuiti di riutilizzo e redistribuzione, ma anche della “filiera del pesce” dell’antichità. Illustrano, inoltre, lo studio del legno e l’ipotesi ricostruttiva della nave che ne è scaturita.
Ore 18.30. Raccontare il mare
Lucia Scuderi, illustratrice,conversa con Silvana Sola, Giannino Stoppani, docente di storia dell’illustrazione. Con un intervento di Chiara Carminati, notascrittrice di libri per ragazzi.
“Mare: infinito femminile plurale. Scivola in me e dimentica l’aria che conosci: io sono acqua che nutre e acqua che respira”. Simbolo di vita e di avventura, il mare ha sempre affascinato l’uomo ed è stato per lui specchio e miraggio. Nella nuova edizione di “Mare” (Rizzoli) il suo incanto viene raccontato dalle immagini di Lucia Scuderi, che intreccia forme e colori con parole di poeti, suggestioni e curiosità presenti nei testi curati da Chiara Carminati. Un’immersione nelle profondità dello stupore.
Ore 20.00. Dall’Adda all’Isonzo in bici. Nelle terre della Serenissima (Treviso, Editoriale Programma, 2021)
Collegamento con: Daniele Marcuglia e Nicola Bergamo, autori della guida.
Molto di più di una normale guida cicloturistica. È il racconto di un viaggio in bicicletta alla scoperta di oltre 1000 anni di storia di una serie di territori che hanno in comune l’appartenenza alla Repubblica di Venezia. Ecco che, quindi, le 12 tappe che vengono proposte partendo dalla bergamasca, arrivando sino a Grado e, infine, alla foce dell’Isonzo, comprendono numerose schede storiche dettagliate che riportano fatti, testimonianze e immagini dei luoghi raggiunti percorrendo vecchie ferrovie, argini, stradine, piste ciclabili che propongono la visita di cittadine, musei, chiese, oasi naturalistiche e valorizzatori di prodotti tipici, con un turismo ragionato.
sabato 18
Ore 17.00. Abissi, sirene e bucanieri: i libri del mare del fondo storico per ragazzi della Biblioteca Hortis di Trieste
Ore 17.30. Archeologia a Grado: la lunga storia dell’Isola
Relatore: Dario Gaddi, ArcheoTest; modera Andrea Doncovio, responsabile di redazione di iMagazine.
In base alle testimonianze archeologiche la storia dell’isola prende avvio dall’età romana (I – II secolo d.C.), con la presenza di una serie di importanti edifici, probabilmente a carattere produttivo, ubicati in piazza Biagio Marin. Le tracce archeologiche, a partire dalla seconda metà del V secolo d.C., testimoniano un ampliamento del tessuto insediativo e la nascita, nel corso del secolo successivo, del castrum e delle basiliche che, fino all’inizio del IX secolo d.C., garantiranno la continuità tra il vecchio mondo romano, l’ormai decaduta Aquileia e il nascente potere di Venezia.
domenica 19
Ore 17.00. Vita di comunità in laguna
In anteprima le interviste agli ultimi casoneri. Interviste a cura di Luciana Marchesan, storica; riprese video di Ivan Regolin.
Gli ultimi casoneri testimoni di una civiltà che ha segnato la storia di Grado. Dal cason di Vitige un racconto a più voci di cultura e storia e che si fa corale, sotto la regia di Marchesan, storica esperta di etnografia del territorio.
h. 18.00. Il mio canto col tuo si confonde: El Critoleo del corpo fracassao di Biagio Marin. Litanie a la memoria de Pier Paolo Pasolini. Presentazione della traduzione in italiano.
Cristina Benussi, presidente del Centro Studi Biagio Marin e docente all’Università di Trieste,conversa con Pericle Camuffo, insegnante e ricercatore.
Il 6 novembre, giorno dei funerali di Pasolini a Casarsa, Marin annota nel suo diario: «Or ora ho scritto alcuni miei poveri versi, per tentare di liberarmi dalla pena che ho in cuore, provocatami dall’episodio della sua morte, dal modo della sua fine». I “poveri versi” in questione rappresentano uno dei vertici della poesia dialettale del Novecento: El critoleo del corpo fracassao esce nella traduzione italiana di Ivan Crico. Il poeta gradese restituisce la memoria del poeta e amico assassinato al dolce paesaggio della terra friulana e lo scricchiolio del corpo fracassato si ripercuote nel ritmo cadenzato di una indimenticabile litania, dove “il mio canto col tuo si confonde /… il mare è uno, con le sue tante onde”.
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