Rovigo – Un incontro misterioso tra militari delle Schutzstaffel (SS) tedesche nel giugno del 1944, che si svolge in qualche parte della pianura Padana, apre il romanzo d’esordio dell’avvocato Stefano Fasolin, dal titolo “I delitti dell’Altopiano”. La presentazione del libro si è tenuta il 22 novembre scorso nella Sala Celio della Provincia di Rovigo, con il patrocinio dell’Ente, e ha visto una conversazione appassionante tra l’autore e la giornalista Nicoletta Canazza, che ha esplorato vari aspetti del romanzo, tra cui le fonti storiche, la costruzione dei personaggi e la trama intricata.
La trama e l’intreccio narrativo
Ambientato nell’estate del 1960, durante i Giochi Olimpici di Roma e le elezioni politiche, il romanzo si sviluppa su due piani narrativi. Da un lato, si immerge nel passato, segnato dalle leggi razziali e dal tragico contesto storico del periodo, mentre dall’altro, segue le indagini del giudice Matteo Mazzoni, trasferito suo malgrado da Padova al Tribunale di Bassano del Grappa. Mazzoni si trova a indagare su tre inspiegabili delitti di persone apparentemente perbene, mentre cerca di destreggiarsi con una fidanzata molto assertiva e una realtà complessa. Il prologo oscuro si rivelerà alla fine, completando il puzzle e svelando l’assassino.
Un romanzo che riflette sulla storia
Nicoletta Canazza ha lodato l’originalità del romanzo, sottolineando la precisione storica e la conoscenza della materia legale, che si intrecciano con la narrazione, rendendo la vicenda avvincente e realistica. “Le indagini, le sentenze e le procedure sono spiegate in modo chiaro, permettendo al lettore di immergersi completamente nella trama,” ha affermato la giornalista. Canazza ha anche apprezzato la costruzione dei personaggi, tra cui Matteo Mazzoni, un protagonista che si distingue dai classici commissari e ispettori di altri romanzi polizieschi.
Il tema delle leggi razziali
Uno degli aspetti più significativi del romanzo è l’analisi delle leggi razziali del 1938 e della persecuzione degli ebrei italiani. Fasolin ha spiegato come, prima dell’8 settembre 1943, gli ebrei furono oggetto di una serie di privazioni dei diritti civili e economici: non potevano esercitare professioni, venivano espulsi dal pubblico impiego e dalle scuole, e limitati nell’acquisto di proprietà immobiliari. “Le leggi razziali non sono solo un capitolo di orrori legati alle deportazioni,” ha spiegato l’autore, “ma anche una lunga serie di atti che hanno progressivamente ridotto gli ebrei a cittadini di serie C o non-cittadini.”
Un romanzo avvincente e riflessivo
“I delitti dell’Altopiano” offre una lettura che non solo intrattiene con il suo giallo, ma stimola anche riflessioni profonde sulla storia, sulle leggi razziali e sul contesto sociale e politico del periodo. Con una narrazione precisa e ben costruita, il romanzo invita il lettore a riflettere sul passato, senza mai perdere di vista l’aspetto avvincente del thriller poliziesco.
Il libro, edito da Edizioni Clandestine, è disponibile in libreria, online sul sito dell’editore e su Amazon.
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