Il contatore delle iscrizioni ha cominciato a correre forte da subito che, ad un certo punto, si sono dovute chiudere le registrazioni per l’alta richiesta. Alla fine, ai tavoli della cena di gala per i 25 anni del Comitato Andos Ovest Vicentino, svoltasi venerdì sera nella cinquecentesca Villa Curti di Sovizzo nell’ambito dell’Ottobre Rosa, si sono sedute 240 persone. Autorità, sostenitori, associazioni, volontarie e soprattutto tanti amici riuniti per celebrare i traguardi raggiunti da quel lontano 4 dicembre 1998, quando un piccolo gruppo di signore, capitanate da Piera Pozza, decise di scendere in campo per le donne operate al seno con l’appoggio del senologo Graziano Meneghini.
“25 anni di attività sono il frutto di determinazione, visione e capacità di relazione. Il servizio che offriamo, declinato in vari modi, non è routine, ma un condividere come fosse la prima volta. E il fatto che il mondo della sanità e quello del volontariato si siano incontrati, ci ha permesso di diventare un punto di riferimento per chi deve affrontare la malattia. È importante aver cura della persona e dei suoi familiari attraverso la condivisione del cammino”, ha detto Isabella Frigo, presidente del Comitato Andos.
Quest’ultima, nel ringraziare i benefattori e le realtà pubbliche, private e associative che hanno aiutato a tracciare la strada, ha poi aggiunto: “25 anni non sono un punto di arrivo, ma una ripartenza perché molto resta da fare. È necessario, per esempio, arrivare al completo riconoscimento e rispetto dei diritti sociali delle donne e implementare i servizi. Uno dei prossimi passi sarà quello di finanziare il lavoro di un nuovo fisioterapista per ridurre le lunghe liste di attesa”. E proprio ai futuri progetti sarà destinata parte dei proventi della cena di gala, resa possibile grazie al supporto e al servizio di Chalet Banqueting srl.
Di famiglia ha invece parlato il dottor Graziano Meneghini, direttore del Dipartimento funzionale transmurale Breast Unit e della Chirurgia Senologica dell’Ulss 8 Berica e cofondatore del Comitato: “Andos è molto più di un’organizzazione, è una famiglia che ha sostenuto e ispirato le donne e la comunità, dimostrando che la forza della condivisione può superare qualsiasi ostacolo. Nessuna donna deve affrontare questa battaglia da sola, perché di battaglia si tratta. La rete di supporto e comprensione di Andos è, in tal senso, un faro di speranza”.
In rappresentanza dell’Andos Nazionale è intervenuta la consigliera Antonella Pasquariello, nonché presidente del Comitato di San Donà di Piave, che ha sottolineato: “Il Comitato Ovest Vicentino è sempre stato un esempio per gli altri Comitati italiani dell’Andos per le tante cose fatte, la straordinaria capacità di collaborare con il mondo sanitario e le raccolte fondi. Questo ci fa capire che noi donne possiamo fare tutto. L’importante è lavorare, crederci e avere entusiasmo”.
Nel corso della serata, allietata dalla musica del gruppo “Marzia Rigo Acoustic Trio”, sono stati proiettati dei video sulle iniziative realizzate anno per anno dal Comitato, mostrando anche i volti delle circa 50 volontarie (e volontari) che prestano servizio attivamente in sede, in corsia o sul territorio provinciale ogni settimana. L’operato dell’Andos Ovest Vicentino, infatti, abbraccia l’area di competenza dell’Ulss 8 Berica, da Recoaro Terme a Noventa Vicentina, con sempre nuove realtà che chiedono di collaborare.
Le dichiarazioni delle autorità
Alla festa hanno preso parte diverse autorità, tutte introdotte dalla madrina del Comitato Andos, nonché consigliera regionale Milena Cecchetto che ha detto: “L’Andos Ovest Vicentino è partita dal piccolo, ma è cresciuta in maniera esponenziale. La sua forza è tale che, oltre a essersi diffusa in tutta la provincia, è diventata un modello anche fuori dal Veneto”.
“Il limite della medicina è che procede per protocolli, ma quello che serve è amore. Ciò significa incrociare lo sguardo dell’altro e averne cura. L’amore è la cifra distintiva di Andos e si esprime come avviene in una famiglia: in maniera infinita – ha osservato Elena Donazzan, assessore alle pari opportunità della Regione del Veneto –. Quello che posso fare io come assessore è provare a capire le situazioni che vivono le donne, anche quelle che Andos interpreta, e dare loro opportunità”.
Alle volontarie ha dedicato il suo pensiero Maria Cristina Franco, vicepresidente della Provincia di Vicenza: “Non è facile trovare tempo per gli altri nel quotidiano, specie se si è attraversata di persona la malattia. Ci vuole grande energia, ma sapere che, nella sofferenza e nei timori che la circondano, ci sono altre donne e professionisti su cui contare aiuta ad affrontare meglio ogni tappa”.
“Il compito di noi amministratori – ha proseguito Dino Magnabosco, presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Montebello Vicentino – è far sapere ai cittadini che esistono associazioni credibili e trasparenti come l’Andos a cui possono rivolgersi in caso di bisogno. Noi facciamo il possibile per sensibilizzare con iniziative che, anche se possono sembrare piccole, in realtà impegnano e coinvolgono molte persone nei singoli territori”.
Romina Cazzaro, direttore sanitario dell’Ulss 8 Berica, ha concluso: “L’Andos, con Piera Pozza, è sempre stata un interlocutore presente nella nostra attività, con una visione lungimirante di cosa significhi integrare il volontariato con le istituzioni. È un lavoro che va a beneficio di tutti, operatori sanitari e pazienti, che credo possa essere di stimolo per altre realtà”.
Alla serata hanno partecipato anche diverse associazioni con cui nel tempo il Comitato Andos Ovest Vicentino ha avviato preziose collaborazioni. Tra queste: CSV di Vicenza, Sogit Ovest Vicentino, Associazione Donatori Sangue “Cav. Pietro Trevisan”, Associazione Italiana Soccorritori di Montecchio Maggiore, Associazione Lavoratori e Pensionati “G. Marzotto” di Valdagno.
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