Spilimbergo – Non solo un modo importante per la promozione della cultura ma anche per valorizzare il territorio e le bellezze artistiche e paesaggistiche del Friuli Venezia Giulia. Lo ha evidenziato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari partecipando oggi in Duomo di S. Maria Maggiore alla cerimonia di inaugurazione della mostra “Tiziano tra Venezia e Spilimbergo” incentrata sul ritorno nella cittadina mosaicista, dopo 500 anni, del ritratto raffigurante Zuan Paolo da Ponte realizzato nel 1534 dal grande maestro cadorino.
Nel suo intervento l’esponente dell’Esecutivo regionale ha spiegato il motivo per cui l’Amministrazione ha sposato il progetto culturale promosso dal Comune e sostenuto da molte altre istituzioni, associazioni e privati cittadini. In particolare è stata rimarcata la capacità che questa mostra ha di mettere assieme non solo la valorizzazione di un patrimonio culturale di grande pregio custodito a Spilimbergo ma anche di promuovere l’intero territorio, mettendo a sistema due aspetti capaci di avere riflessi positivi per la città del mosaico e l’intera regione.
Il progetto, come ha sottolineato l’assessore, ha colto subito nel segno, come dimostra la grande presenza di pubblico in occasione della sua presentazione in Duomo e all’apertura della mostra ospitata a palazzo Tadea.
Il rappresentante della Giunta regionale ha poi posto in evidenza il fatto che, come in questo caso, il turismo in Friuli Venezia Giulia ha la capacità di superare le peculiarità di singoli valori, mettendo a sistema tutto ciò che di meglio può offrire e sa proporre per valorizzare il territorio, realizzando un servizio di grande spessore alla collettività. L’esposizione sarà visitabile fino al 31 ottobre 2021 (ingresso gratuito tutti i giorni, orario 10-13 – 14.30-19). In più sono previsti tredici eventi speciali tra concerti, convegni di approfondimento e aperture notturne.
Nel dettaglio della mostra, in una stanza di palazzo Tadea è esposto il quadro con il ritratto di Zuan Paolo da Ponte commissionato a Tiziano dal mercante di Venezia, a cui si affiancano alcuni dei suoi memoriali. In particolare in uno di essi sono visibili le pagine in cui si certifica la volontà di assegnare al pittore cadorino la realizzazione del ritratto. Sempre nella stessa stanza è esposto un ritratto musivo di Tiziano realizzato dalla scuola di Spilimbergo e di proprietà del museo del Prado di Madrid.
In un altro spazio, invece, la rassegna propone le copie dei ritratti di Emilia e Irene di Spilimbergo, nipoti di Zuan Paolo, realizzate intorno ai primi anni del ‘900 a Firenze prima che gli originali partissero alla volta degli stati Uniti e ora custoditi dalla National Gallery of Art di Washington. Nelle stesse sale si potranno eccezionalmente ammirare due tra i preziosissimi Codici miniati del pittore udinese Giovanni de Cramariis per la chiesa di Santa Maria Maggiore, confezionati tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento.
I corali, autentici tesori d’arte e di pregevoli miniature, sono conservati nel locale archivio parrocchiale e vengono mostrati al pubblico dopo quasi quarant’anni dall’ultima esposizione ufficiale a Spilimbergo.
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