“Il nuovo centro per la presa in carico delle persone con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico di Trieste fornisce una risposta, finora non strutturata, su specifiche fragilità e lo fa proponendo un modello innovativo ed esemplare di integrazione sociosanitaria. Questa nuova struttura consente, inoltre, di fornire supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie anche oltre il periodo dell’età evolutiva attraverso un approccio multidisciplinare e la stretta collaborazione tra l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina e il Comune di Trieste”.
È questo il messaggio lanciato dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro sociosanitario integrato per la presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico o altre disabilità intellettive o cognitive dell’Azienda Sanitaria universitaria Giuliano Isontina, alla quale hanno partecipato i vertici di Asugi e l’assessore comunale al Sociale di Trieste, Carlo Grilli.
La struttura ha sede nel Palazzo de Ralli, nel comprensorio del Parco di San Giovanni, che è di proprietà del Comune di Trieste, il quale lo ha concesso in comodato d’uso gratuito all’Asugi, ed è stato ristrutturato grazie a un contributo regionale di quattro milioni di euro. Riccardi ha spiegato che “i mondi della disabilità e dell’autismo hanno complessità rilevanti che sono state acuite dalla crisi pandemica e oggi dobbiamo recuperare quanto è stato perso a causa del Covid-19, consentendo alle persone con disabilità di riprendere i percorsi interrotti o rallentati negli scorsi mesi. La struttura inaugurata a Trieste dimostra la correttezza dell’integrazione sociosanitaria come prevista dalla riforma contenuta nella legge 22, che ora dovrà trovare piena applicazione”.
Il vicegovernatore ha rimarcato che “le esperienze sviluppate in Friuli Venezia Giulia, delle quali il Parco di San Giovanni è un importante esempio, hanno dimostrato che nell’integrazione sociosanitaria l’alleanza tra azienda sanitaria e Comune è un caposaldo che non può essere messo in discussione”.
“Per dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini è necessaria una rivoluzione culturale che punti l’attenzione sul concetto di fragilità in senso ampio – ha precisato Riccardi -. Quest’ultima non è infatti legata a fattori come l’età anagrafica e di conseguenza consente di superare i limiti di alcuni modelli che danno risposte solo per una parte limitata della vita delle persone. Anche se il Friuli Venezia Giulia è una regione all’avanguardia in tal senso, vanno inoltre considerate e approfondite le tematiche legate alle famiglie e alle persone che assistono i soggetti fragili, le quali necessitano a loro volta di risposte a specifici bisogni. Risposte che possono essere date proprio attraverso il modello sul quale è sviluppato il Centro sociosanitario integrato per la presa in carico delle persone con disabilità cognitiva o intellettiva di Trieste”.
Il vicegovernatore ha quindi sottolineato che “la nostra Regione, e Trieste in particolare, ha visto nascere esperienze importanti nel campo della salute, per le quali dobbiamo essere tutti grati, ma oggi quelle esperienze devono evolversi e guardare al futuro. Vanno superati comparti stagni che oggi non rispondono più alle necessità del territorio ma servono solo a difendere posizioni acquisite e logiche rigide, rischiando di penalizzare gli utenti”.
Il Centro consentirà, grazie a professionisti del settore e operatori adeguatamente formati, di garantire nell’area giuliana la presa in carico delle persone con disturbi della sfera autistica in età adulta e, in prospettiva, con altre disabilità di natura cognitiva o intellettiva, nei diversi momenti di diagnosi, trattamento e riabilitazione, a partire dalla continuità della presa in carico già effettuata dai servizi per l’età evolutiva.
La centralizzazione dell’attività allarga il bacino di utenza, innalzando il livello di esperienza e competenza dei professionisti e garantendo omogeneità di risposta sul territorio e consentendo di attuare percorsi volti a sostenere il passaggio dall’età evolutiva a quella adulta e quest’ultima a quella anziana, con particolare attenzione ai percorsi scolastici, all’inserimento lavorativo, all’abitare inclusivo, alla vita indipendente e al ‘Dopo di noi’. Il progetto si rivolge a una sessantina di adulti con disturbo dello spettro autistico, di cui 22 seguiti negli ultimi mesi dai servizi dedicati all’età evolutiva del capoluogo regionale, i quali hanno in carico circa 200 persone con questo genere di disabilità, una sessantina delle quali si sta avvicinando all’età della transizione verso i servizi per l’età adulta.
A questi si sommeranno gli innumerevoli casi di ritardo intellettivo senza disturbi motori o sensoriali, di cui il Centro potrà progressivamente occuparsi. Inoltre, Asugi e Comune di Trieste hanno concordato la creazione di un tavolo tecnico per verificare la fattibilità di attività rivolte a persone affette da malattie dementigene, da svolgere nello stesso immobile.
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