PORDENONE – Il 30 settembre si terrà un evento di grande significato per la comunità culturale della regione: l’inaugurazione del 43° anno accademico dell’Università della Terza Età di Pordenone e Azzano Decimo. L’appuntamento, fissato per le ore 15.30 presso l’Auditorium Lino Zanussi della Casa dello Studente, vedrà protagonista il professor Angelo Floramo, il quale presenterà un intervento dal titolo “Il vento non conosce i confini”. Questo evento non solo segna l’inizio di un nuovo anno di attività, ma si configura anche come un’opportunità imperdibile per riflettere su temi di rilevanza storica e culturale.
Un tema di grande impatto
Il professor Floramo, noto per la sua capacità di coniugare la didattica con la narrazione storica, guiderà il pubblico in un viaggio virtuale attraverso la penisola balcanica. Il titolo del suo intervento, “Il vento non conosce i confini”, evoca l’idea che le storie, le culture e le tradizioni non si fermano ai limiti geografici, ma si diffondono e si intrecciano, creando un patrimonio culturale condiviso. La sua prolusione sarà un’opportunità per esplorare non solo le terre e i luoghi, ma anche le storie e le memorie delle persone che le abitano.
Un viaggio attraverso la memoria
Il discorso del professor Floramo non si limiterà a una semplice presentazione geografica. Al contrario, il suo approccio intende approfondire le radici storiche e culturali che uniscono popoli e territori. Attraverso un itinerario che parte dalla frontiera italiana e si snoda verso i Balcani, l’autore racconterà incontri con la gente comune di Slovenia, Croazia, Bosnia, Bulgaria e Kosovo. Si tratta di una narrazione che mescola elementi di storia, letteratura e antropologia, alla ricerca di un’identità collettiva che trascende i confini nazionali.
Durante la sua prolusione, Floramo parlerà delle memorie di personaggi storici, delle storie di vecchi e vecchie partigiane, e della fauna variegata che vive tra le valli interne e i porti di mare. Questo viaggio sarà arricchito da immagini vivide di culture locali, caratterizzate da profumi speziati di pesce e carne arrostita, accompagnati da vini robusti e rakjia. La musica e i canti malinconici, intrisi di ricordi e dolori, si intrecceranno con le storie di vita quotidiana, creando un affresco culturale che invita alla riflessione.
Un’iniziativa culturale per tutti
L’Università della Terza Età di Pordenone e Azzano Decimo si propone di offrire un’ampia gamma di opportunità formative e culturali. Il programma per l’anno accademico 2024-2025 prevede un centinaio di corsi, laboratori e uscite didattiche, che si svolgeranno tra ottobre 2024 e maggio 2025. Questa iniziativa mira a coinvolgere una vasta gamma di partecipanti, dai più giovani agli anziani, promuovendo un apprendimento intergenerazionale e la condivisione delle conoscenze.
I corsi copriranno temi diversi, spaziando dalla storia alla letteratura, dalle arti visive alla musica, e comprenderanno anche attività pratiche e laboratori creativi. L’obiettivo è quello di stimolare la curiosità, la creatività e l’impegno attivo, contribuendo così a una maggiore integrazione sociale e culturale all’interno della comunità.
Il professor Angelo Floramo: un’autorità nel suo campo
Il professor Angelo Floramo non è un nome estraneo nel panorama culturale italiano. Docente di storia e letteratura presso il Magrini Marchetti di Gemona, Floramo ha dedicato la sua carriera alla ricerca e alla divulgazione di temi storici e letterari. Formatosi come medievalista, ha pubblicato numerosi saggi e articoli specialistici, contribuendo a riviste nazionali e internazionali. La sua esperienza come consulente scientifico per la Biblioteca Guarneriana di San Daniele dal 2012 ha ulteriormente arricchito il suo profilo professionale.
Le sue opere, tra cui “Guarneriana segreta”, “L’osteria dei passi perduti” e “Breve storia sentimentale dei Balcani”, sono state accolte con entusiasmo e riconosciute per la loro profondità e originalità. Questi testi non solo offrono una nuova prospettiva su temi storici, ma invitano anche a una riflessione critica sulla nostra comprensione del passato e del presente.
Un’opportunità da non perdere
L’inaugurazione del 43° anno accademico dell’UTE di Pordenone non è solo un evento da segnare sul calendario, ma rappresenta un’importante opportunità per tutti coloro che sono interessati alla cultura e alla storia. La partecipazione a questo evento permetterà di ascoltare una voce autorevole e appassionata, che sa come coinvolgere il pubblico e stimolare riflessioni significative.
In un periodo in cui la cultura e l’istruzione sono più che mai necessarie per affrontare le sfide del presente, eventi come quello dell’UTE assumono un significato particolare. Essi contribuiscono a costruire una comunità informata e consapevole, capace di affrontare le complessità del mondo contemporaneo con una visione aperta e inclusiva.
Informazioni utili
Il programma dell’UTE per l’anno accademico 2024-2025 non si limita a questo evento inaugurale, ma si arricchirà di incontri, corsi, laboratori, visite guidate ed esperienze gastronomiche che inviteranno a scoprire le bellezze e le tradizioni del territorio. Queste attività rappresentano un modo per promuovere l’integrazione e la socializzazione, creando occasioni di incontro e di scambio culturale tra generazioni diverse.
Per ulteriori informazioni su come partecipare all’inaugurazione e per scoprire l’intero programma dell’anno accademico, è possibile visitare il sito www.centroculturapordenone/ute o contattare il numero 0434 365387.
Non perdere l’occasione di essere parte di questa iniziativa culturale che promette di arricchire il tuo percorso formativo e di ampliare i tuoi orizzonti.
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