Presunti spie italiane collaboravano con l’intelligence russa per mappare i sistemi di videosorveglianza di Roma e Milano
Secondo quanto emerso da un’inchiesta condotta dal Ros dei carabinieri, due cittadini italiani residenti in Lombardia avrebbero accettato di collaborare con l’intelligence russa in cambio di criptovalute. L’accusa, formulata dalla Procura di Milano, sostiene che i due indagati avessero intenzione di fornire informazioni sensibili ai servizi russi, al fine di mappare i sistemi di videosorveglianza delle città di Roma e Milano. Il pm Eugenio Fusco ha notificato loro l’avviso di conclusione delle indagini per il reato di ‘corruzione del cittadino da parte dello straniero”, aggravato dall’art. 270 bis in quanto commesso per finalità di terrorismo ed eversione”.
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