Dalla macchina che trasforma i rifiuti indifferenziati in scaglie di materie prime al sistema per il rilevamento ultra-veloce degli incendi boschivi, dalla tecnologia che utilizza la Co2 per creare riserve di stoccaggio di energia all’impianto per il recupero di metalli strategici dai rifiuti elettronici. Sono solo alcune delle soluzioni innovative per la lotta ai cambiamenti climatici presentate dalle 11 startup che accedono alla fase di accelerazione di VeniSIA – Venice Susainability Innovation Accelerator.
Giunge alla fase finale dunque il percorso che, grazie all’acceleratore di progetti innovativi dell’Università Ca’ Foscari Venezia, renderà la città lagunare palcoscenico internazionale per idee imprenditoriali e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire alla tutela dell’ambiente e all’utilizzo più efficiente delle risorse, in linea con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite. I progetti delle 11 startup sono stati presentati nel corso di SIF – Strategy Innovation Forum, l’evento che riunisce ogni anno l’unico think tank italiano in materia di innovazione strategica e la cui sesta edizione, che si è tenuta a Venezia il 10 settembre, ha visto la partecipazione, in presenza e online, di quasi 2.200 imprese.
«Dopo un’accurata selezione di progetti provenienti da tutto il mondo e una prima fase di formazione online, finalmente accogliamo a Venezia, in presenza, i giovani talenti che qui lavoreranno su soluzioni che mettono al centro le tecnologie 4.0» spiega il professor Carlo Bagnoli, Direttore Scientifico del progetto. «La città sarà per tre mesi un living lab di innovazione e potrà contare su una residenzialità di qualità: grazie alla sua carica simbolica, al suo ecosistema così unico ma fragile, Venezia può davvero essere culla di un nuovo Rinascimento guidato dalle imprese, che sappia coniugare innovazione ambientale, sociale ed economica».
Le tre fasi del percorso di accelerazione
L’attività di scouting da parte di VeniSIA ha portato alla profilazione di 1.513 startup da 28 paesi del mondo, delle quali 154 sono passate al secondo turno di selezione, poi ridotte ulteriormente a 30. Tra loro giovani tech companies provenienti dall’Italia, ma anche da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda. Di queste, 11 startup, approdate alla selezione finale, passano alla fase di implementazione dei progetti, mettendosi al lavoro sullo sviluppo delle proprie soluzioni nello spazio di co-working allestito appositamente a Ca’ Giustinian dei Vescovi. Le finaliste accederanno inoltre ad un percorso di co-innovation della durata di tre mesi in cui verranno sostenute nel processo di ingresso sul mercato.
Le 11 startup e i loro progetti
Grycle (Italia) è una macchina che trasforma i rifiuti indifferenziati in scaglie di materie prime, che vengono separate automaticamente per essere riutilizzate nei processi di trasformazione industriale al fine di ridurre il volume dei rifiuti di oltre il 90%. Questo è possibile grazie a un modulo di intelligenza artificiale che permette a Grycle di imparare gradualmente a riconoscere nuovi materiali ed evitare la separazione manuale.
Energy Dome (Italia) è una società innovativa nell’ambito dell’energia pulita che ha sviluppato una tecnologia dirompente che utilizza CO2 per creare riserve di stoccaggio di energia della durata di 4-24 ore, con l’obiettivo di massimizzare l’utilizzo di energia rinnovabile, ridurre la dipendenza da combustibili fossili e consentire la transizione verso un’economia a zero consumi.
CarboREM (Italia) progetta e costruisce impianti industriali innovativi per il trattamento di detriti fognari e rifiuti organici (cioè la frazione organica dei rifiuti urbani e dei rifiuti agroalimentari). L’azienda sta progettando impianti di piccole dimensioni volti a migliorare l’efficienza energetica dell’impianto esistente abbassando il volume dei detriti e aumentando la produzione di biogas.
Energintech (Italia) è una startup di gestione dell’innovazione con l’obiettivo di trasformare la problematica dei rifiuti e delle biomasse in prodotti energetici ed energia, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza delle comunità e degli operatori.
9-Tech (Italia) è una giovane startup innovativa che studia e sviluppa nuovi processi e impianti per il recupero di metalli strategici dai rifiuti elettronici.
Dryad (Germania) è una startup innovativa che ha sviluppato Silvanet: una soluzione per il rilevamento ultra-precoce degli incendi e per soluzioni di monitoraggio della salute e della crescita di foreste pubbliche e private.
Radoff (Italia) è una startup innovativa che ha sviluppato Radoff LIFE: un dispositivo creato con l’obiettivo di ridurre i rischi generati dal Radon, pulisce l’aria che respiriamo ogni giorno a casa e al lavoro.
U-Earth (Regno Unito) è una società dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di biotecnologie per la decontaminazione e il trattamento di aria, acqua e terreni in applicazioni mediche, industriali e commerciali. Il sistema funziona attraverso unità indipendenti che catturano e distruggono i contaminanti attraverso un meccanismo di bio-ossidazione.
Daze Technology (Italia), fin dal 2016, ha come missione quella di rendere la ricarica quotidiana degli EV comoda, semplice e intelligente. È la prima azienda al mondo ad aver progettato e sviluppato un sistema di ricarica automatica conduttiva: DazePlug. Oltre a DazePlug, Daze Technology offre una gamma di prodotti e servizi per la ricarica dei veicoli elettrici nel settore privato e pubblico. Tutti i sistemi di ricarica di Daze Technology sono prodotti in Italia e ne condividono il raffinato design.
Test1 (Italia) ricerca, sviluppa e prototipa nuove tecnologie innovative per l’industria globale del petrolio e del gas. Il suo core business è incentrato sullo studio di poliuretani e su come questi possono essere utilizzati per affrontare le fuoriuscite di idrocarburi sull’acqua e sulla terraferma.
Next (Italia) è un veicolo modulare che potrebbe essere considerate come il “jolly dei trasporti”. Potrebbe comportarsi come un’auto condivisa o come un taxi, ma anche come un autobus o un van per le consegne dell’ultimo miglio, o un camion per le lunghe distanze, o un hub per passeggeri e merci senza trasbordo esterno. Una flotta elettrica flessibile non stop, autoguidata da algoritmi.
I partner
Eni – Main Partner di VeniSIA – attraverso Joule, la sua Scuola di Impresa, sostiene il progetto confermando il proprio impegno verso la città di Venezia e ribadendo il proprio focus nella ricerca di startup innovative e progetti concreti per la lotta al cambiamento climatico. VeniSIA rappresenta infatti un importante realtà a supporto della sostenibilità ambientale e sociale, a cui Joule contribuisce sostenendo la crescita delle startup, fornendo strumenti, conoscenze e competenze d’impresa.
«È di fondamentale importanza per noi sostenere i progetti di economia circolare, decarbonizzazione e transizione energetica come VeniSIA, afferma Antonietta De Sanctis – Expert Programmi di accelerazione Eni Joule – e lo è soprattutto nella cornice di Venezia, in cui si sviluppano programmi rilevanti per la strategia di Eni che ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo di zero emissioni nette al 2050. Come Joule siamo certi che questa collaborazione ci consentirà di condividere le migliori pratiche in termini di approccio innovativo e sostenibile, contribuendo ad un futuro migliore e più equo per il nostro Paese e per tutti».
Anche Enel sostiene il progetto VeniSIA come Main Partner e ribadisce l’importanza della collaborazione tra startup e aziende per lo sviluppo di modelli di business e nuove tecnologie che velocizzino la transizione verso un mondo più sostenibile
«In Enel da oltre cinque anni abbiamo creato una rete di Innovation Hub nei migliori ecosistemi di innovazione al mondo e tre di questi hub sono in Italia» dichiara Antonino Biondi, Responsabile Enel Innovation Hubs Italia. «Abbiamo finalizzato 400 progetti con startup e scalato più di 100 sui nostri business a livello globale. Con VeniSIA aggiungiamo una importante fonte di nuove opportunità per il nostro Gruppo, e lo facciamo collaborando con le altre grandi aziende energetiche Italiane per velocizzare la transizione energetica verso l’energia pulita».
VeniSIA
VeniSIA – Venice Sustainability Innovation Accelerator è un acceleratore di innovazione sostenibile, con sede a Venezia presso lo Strategy Innovation Hub del Dipartimento di Management di Università Ca’ Foscari e dedicato allo sviluppo di idee di business e soluzioni tecnologiche in grado di affrontare il cambiamento climatico e altre sfide ambientali. La piattaforma è il primo progetto attivo nell’ambito di “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”, un piano di interventi approvato dalla giunta regionale del Veneto funzionali allo sviluppo sostenibile del territorio con fulcro la città capoluogo. L’iniziativa è sostenuta da Eni, come Main Partner, attraverso Joule, la sua Scuola d’Impresa, che affiancherà l’Università Ca’ Foscari lungo tutto il percorso del progetto, dai partner Enel e Snam, ed è patrocinata da Regione del Veneto e Comune di Venezia, nonché da IUAV e Venice International University, Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, con il supporto strategico di Boston Consulting Group, il sostegno tecnologico di Microsoft Italia e il supporto in comunicazione di M&C Saatchi Italia, TGR e Rai Radio 1.
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