Gorizia, 22 settembre 2022 – Completato in via Ascoli 16, nel centro storico di Gorizia, l’intervento di recupero dell’edificio nella zona anticamente denominata “Comunità del Ghetto”, al cui interno sono stati ricavati 6 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, di cui uno destinato a persone portatrici di handicap e progettato secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente e situato al piano terra.
L’intervento – costato complessivamente 935.000 euro di cui 557.800 euro a carico di Ater Gorizia e 377.200 euro coperti da contributo – ha previsto la ristrutturazione della parte interna dell’edificio, degradata progressivamente fino ad arrivare a condizioni di pericolo per la pubblica incolumità. La parte dello stabile prospicente la via pubblica era invece già stata ristrutturata nel 1986, ricavandone 6 alloggi e un negozio.
«I lavori – ha ricordato il presidente di Ater Gorizia, Fabio Russiani – erano stati assegnati alla ditta esecutrice nel settembre 2018. Per le difficoltà incontrate nel corso degli interventi dovute alla natura degli immobili, alla logistica di cantiere e per l’attraversamento del periodo di pandemia, sono state concesse all’Impresa diverse proroghe, oltre che una sospensione, al termine di ultimazione delle opere. Successivamente alla data di termine dei lavori, lo scorso mese di ottobre, sono state eseguite ulteriori opere non comprese nell’appalto, tra cui la sistemazione dell’area esterna, avvenuta nel corso del 2022. Oggi possiamo festeggiare la conclusione di questo iter complesso. Ringrazio tutte le professionalità di ATER Gorizia che hanno reso possibile questo importante risultato».
«Questo intervento – ha precisato l’ingegner Renato Mattiussi, direttore dei lavori – ha consentito di completare il recupero e il rinforzo della struttura preesistente, con il consolidamento della muratura portante e il rifacimento dei manti di copertura».
«Il recupero degli alloggi esistenti – ha sottolineato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenuto assieme all’assessore regionale alle infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti – è una delle attività più importanti per le Ater. Con la riqualificazione del patrimonio esistente infatti si dà valore ai quartieri delle nostre cittadine senza ulteriore consumo di suolo. Inoltre grazie a questa specifica azione dell’Ater di Gorizia si darà la possibilità, in questo difficile momento storico, di fornire una casa a sei famiglie in difficoltà. L’attenzione per l’esigenza abitativa dei cittadini è sempre stata alta da parte dell’amministrazione: a partire dai contributi prima casa fino ai riparti per l’edilizia residenziale pubblica. Più di 72 milioni di euro sono serviti per aiutare le Ater, da un lato a supportare economicamente i canoni di locazione bassi per chi non si può permettere di pagare un affitto e dall’altro per recuperare e riqualificare circa 600 alloggi di proprietà delle Ater o dei Comuni. Allo stesso modo altri 900 alloggi avranno la possibilità di essere recuperati e migliorati grazie al fondo complementare del PNRR, che ha garantito alle Ater della nostra regione altri 62 milioni di euro. In un contesto economico però gravemente condizionato dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia l’amministrazione ha fatto e farà il possibile per venire incontro alle esigenze delle Ater in vista dei cantieri che si apriranno a breve».
«Non posso che accogliere con soddisfazione – il commento del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – l’inaugurazione di questi alloggi che, oltre a dare una risposta positiva alle famiglie interessate, rappresenta anche il recupero di una struttura degradata che oggi ritorna a vivere. Ciò è perfettamente in linea con i programmi dell’amministrazione comunale volti a restituire alla città luoghi ed edifici oggi degradati e abbandonati. Un grazie all’Ater con cui prosegue una collaborazione che ha già portato buoni risultati per Gorizia».
L’edificio, composto da due corpi di fabbrica uniti ad “L”, fa parte di un complesso edilizio a corte affacciato su via Ascoli, di cui costituisce la porzione interna. L’immobile si trova a nord della città, nella zona anticamente denominata “Comunità del Ghetto”. Dall’analisi della cartografia storica si ricava che l’area, edificata già a metà del 1700, ha mantenuto quasi inalterato il proprio
impianto generale fino a oggi. Dalla semplice analisi dei documenti disponibili non è possibile ricostruire dettagliatamente il processo di realizzazione e le successive modificazioni subite nel tempo dal manufatto, ma solo gli eventi bellici che lo hanno interessato, desunti dalla pianta della città di Gorizia dimostrante i danneggiamenti subiti durante la guerra 1915-1918.
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